Quo Vadis, Terra?

"Transizione verde ma no alla decrescita talebana". L'appello del sindaco Bucci

A Genova la speciale mattinata di dibattiti e di confronti organizzata da il Giornale. Segui la diretta

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La sfida della transizione energetica avanza, facendosi spazio in un contesto economico e sociale altrettanto in mutamento. Ma la direzione intrapresa è davvero la migliore possibile? Il Giornale, che da cinquant'anni racconta quotidianamente il mondo e le sue trasformazioni, rilancia l'interrogativo da Genova, nel corso di una speciale mattinata di dibattiti e di confronti ospitati nell'elegante cornice di Palazzo Ducale. Per approfondire le opportunità, le innovazioni e le utopie della rivoluzione green, il nostro quotidiano ha invitato a dialogare tra loro i principali attori dell'economia, dell'attualità e dell'industria. Prima delle tavole rotonde, però, parola al Direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti, e al sindaco di Genova, Marco Bucci.

“Per noi del giornale è un onore fare tappa qui. Quelli di oggi sono temi centrali, ne parleremo anche con il ministro dell’ambiente”, esordisce il direttore Sallusti a Palazzo Ducale, salutando il sindaco di Genova, Marco Bucci. "Governare una città oggi è complesso. Io ho guidato aziende, ma guidare una città è più sfidante, il sistema è complesso. Ma è anche fonte di innumerevoli soddisfazioni, c'è un incredibile contatto con le persone. E anche le critiche ti spronano a fare di meglio".

Domanda diretta di Sallusti: governare in Italia è più difficile perché, a differenza di altrove, non tutti remano nella stessa direzione? "Se manca l'allineamento sull'obiettivo finale è un problema, talvolta questo l'ho sperimentato pure io. Se c'è un risultato da raggiungere tutti dovrebbero essere allineati sull'obiettivo, poi è giusto dibattere sui dettagli. Se bisogna fare una diga necessaria, la si fa; è sbagliato invece discutere sul fatto che vada realizzata o meno", risponde il sindaco. E ancora, tam-tam con il direttore. "Io sono approdato alla politica? Sì, ma dobbiamo capire cosa significa politica. Nel mio caso i partiti sono stati associati a una visione di città, che è la cosa più importante. Ci vuole una visione a 10-15 anni per la città, che non deve essere ideologica. Il marciapiede ben fatto o il rispetto dell'ambiente non sono di destra o di sinistra. Siamo sicuri che i nostri figli ragionano ancora con destra-sinistra?".

Sallusti riporta il baricentro sul tema del giorno: l'ambiente. E Bucci: "Il mare rappresenta una fonte inesauribile di ricchezza, ma è fragile. Se lo distruggiamo, quindi, è anche un problema economico. Infatti abbiamo fatto parecchio in questo senso. Qualche esempio? Abbiamo fatto otto depuratori in città e in trent'anni siamo arrivati ad avere un mare da bandiera blu. Ora andiamo avanti. Abbiamo firmato un decalogo di protezione del mare che vogliamo estendere. Intendiamo decarbonizzare completamente il trasporto pubblico (a fine 2025 arriveremo all'obiettivo) e il porto di Genova, dove abbiamo già aree importanti elettrificate"

E di nuovo, Bucci: "Sapete qual è la città con più estensione di verde d'Europa? Genova. Nel nostro comune abbiamo il 73% di zone verdi e abbiamo fatto un calcolo della Co2 immessa e tutto questo verde ci permette di avere un credito positivo. Questo bilancio conta molto, ci dice che abbiamo una qualità dell'aria ottima". Sallusti incalza: è preoccupato dai costi della transizione energetica? "Sì, e lo sono ancor di più dal clima talebano da decrescita felice. La sfida è mantenere la qualità della vita alta nel rispetto dell'ambiente. E lo si fa innanzitutto senza sprecare energia, poi pensando che gradualmente si può arrivare agli obiettivi senza essere talebani".

Un cenno all'attualità politico-giudiziaria in Liguria. Bucci: "Sono preoccupato per la città, perché una cosa del genere può distruggere quel che di buono è stato fatto in questi anni. Questa è la mia preoccupazione da sindaco. Ora ci vuole ancora più energia, dobbiamo lavorare ancora di più"

Il mondo del giornalismo e quello della politica, infatti, sono anch'essi coinvolti nel processo della transizione energetica, secondo le rispettive competenze. Interpretare i cambiamenti e assecondarli con le giuste decisioni è fondamentale per imprimere la migliore traiettoria al futuro. Non è un caso che il Giornale abbia scelto proprio Genova per affrontare questo argomento. L'antica repubblica marinara, difatti, ancora oggi rappresenta un'eccellenza produttiva e industriale, che dimostra quanto l'economia del mare sia utile al sistema Paese. In quest'ambito si inserisce appunta la sfida dell'energia pulita, dal momento che la cosiddetta blu economy ruota proprio attorno al concetto di preservazione e rigenerazione dell'ambiente acquatico. Salvaguardare le distese d'acqua significa dunque investire sul progresso e su un settore che - già oggi - rappresenta il 9% del pil nazionale, il 12% di quello europeo.

Sempre in un'ottica di comprensione dei cambiamenti in corso, proprio su queste pagine avevamo anticipato uno dei grandi temi di dibattito dei prossimi anni: la correlazione tra demografia e sostenibilità. Distanti solo in apparenza, questi due mondi sono in realtà strettamente connessi. I cambiamenti numerici nella popolazione, del resto, hanno un forte impatto sull'economia, sui sistemi assistenziali e sanitari, sui bilanci, sulle esigenze abitative e infrastrutturali. Ma anche e soprattutto sulle necessità di approvvigionamento energetico e sullo sfruttamento delle risorse. Studiare la demografia e mettere a punto nuove soluzioni sostenibili può quindi rivelarsi lungimirante per garantire all'umanità un sempre crescente sviluppo all'insegna della crescita economica.

Da Genova, il Giornale ha anche acceso i riflettori sull'energia pulita per eccellenza e

cioè sulla promettente sfida della fusione nucleare. La nuova tecnologia, alla quale istituzioni e privati guardano con attenzione, potrebbe segnare una vera svolta nel processo di decarbonizzazione attorno al quale oggi permangono perplessità e incertezze.

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