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Sartori fa ancora centro con il miracolo Bologna

Dopo Chievo e Atalanta, il ds allenatore mancato in due anni porta in Champions anche il Bologna

Sartori fa ancora centro con il miracolo Bologna

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E pensare che avrebbe voluto fare l'allenatore. Incredibile ma vero. Ci saremmo persi un ds illuminato e tra i migliori talent scout degli ultimi 35 anni. Giovanni Sartori fino al 1991 vedeva solamente la panchina nel suo futuro, tanto da aver iniziato ad allenare come vice di Gianni Bui. Proprio al Chievo incontra Luigi Campedelli, che lo indirizza verso la gestione sportiva del club. Un'intuizione vincente che cambierà le sorti della squadra veronese. Con Sartori i veneti si arrampicano dalla Serie C ai preliminari di Champions League. Una scalata incredibile ma per nulla casuale. Tanto che il dirigente lodigiano si ripete e fa ancora meglio a Bergamo. Con lui l'Atalanta si trasforma da provinciale a nobile del campionato, arrivando per 3 anni di fila in Champions League (dal 2019 al 2021).

Le frizioni con Gasperini lo inducono a dire addio alla Dea e così nell'estate 2022 - dopo essere stato sondato senza però troppa convinzione da Milan e Juventus - Sartori riparte dal Bologna. Et voilà: 21 mesi dopo un'altra impresa storica è servita. I rossoblù dopo 59 anni tornano a disputare la competizione europea più importante grazie alle scelte del loro uomo-mercato. Da Thiago Motta in panchina ai colpi Zirkzee, Ferguson e Calafiori: c'è la sua firma sulla rinascita della formazione bolognese. E il bello deve ancora venire, visto che nella città delle Due Torri Sartori vuole replicare quanto fatto a Bergamo. La Champions, infatti, rappresenta un punto di partenza e non d'arrivo.

L'obiettivo ora è consolidarsi tra le grandi della Serie A, arrivando con continuità in Europa. Il tutto coniugando costi contenuti e risultati brillanti. Per la gioia dei vari presidenti che hanno realizzato plusvalenze in serie grazie alle sue intuizioni di mercato. Zero algoritmi: il dirigente lodigiano punta ancora tutto sull'occhio umano e, infatti, guarda dal vivo decine di partite ogni mese. Attenzione però: difficilmente lo vedrete in tribuna al Bernabeu o a Stamford Bridge. Inutile far passerella per assistere ai big match, dove scendono in campo giocatori già noti. Meglio andare sui campi impolverati delle serie minori o in campionati di seconda fascia (Belgio e Olanda i terreni di caccia preferiti), dove ancora si possono cogliere delle belle occasioni e fare grandi affari.

Infine un paio di curiosità: Sartori vanta un rapporto particolare con la tecnologia, visto che non ha whatsapp e per contattarlo bisogna rincorrere ai vecchi

sms. Inoltre non è mai presente in tribuna a seguire la squadra per cui lavora. Preferisce approfittarne per andare a visionare qualche obiettivo. Le partite del suo Bologna, infatti, le vede rigorosamente in registrata.

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