Milano

Baby Gang torna in cella: "Con i post vìola i domiciliari"

Confermata la notizia apparsa sulla pagina Instagram del trapper. Per la difesa i messaggi erano stati tutti autorizzati

Baby Gang torna in cella: "Con i post vìola i domiciliari"

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Come nel ripetitivo refrain di una delle sue canzoni, è finito ancora una volta in carcere, stavolta a Lodi, il trapper da milioni di follower Baby Gang, pseudonimo di Zaccaria Mouhib. Lo ha deciso la terza Corte d'appello di Milano, rilevando una violazione degli arresti domiciliari con la pubblicazione sui social di post legati al suo nuovo album. Una violazione che per i giudici riveste un «carattere di gravità» ed è «indicativa del pericolo concreto ed attuale di reiterazione di reati analoghi a quelli per cui» il trapper è imputato. L'artista, che compirà 23 anni tra meno di due mesi, si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione lodigiana di Calolziocorte con il braccialetto elettronico da gennaio e con condanne in primo grado a 4 anni e 10 mesi per una rapina e a 5 anni e 2 mesi per una sparatoria nell'estate di due anni fa in centro a Milano.

La notizia dell'arresto è stata diffusa proprio attraverso la pagina Instagram del trapper, che è gestita dai suoi manager, secondo cui i post erano stati tutti stati «autorizzati».

«Hanno appena arrestato Baby Gang- si legge in una storia sul profilo Instagram dell'artista-. Questa volta l'accusa è di aver violato i domiciliari postando sui social. Peccato che questa pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente e che tutti i contenuti qui pubblicati siano stati girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato il suo arresto. È tutto talmente assurdo che siamo costretti a pensare a una scelta precisa, quella di silenziare un artista scomodo in un momento di massima visibilità».

L'avvocato del trapper, Niccolò Vecchioni ha già annunciato l'intenzione di appellarsi al Tribunale del Riesame. Intanto il prossimo 4 giugno si terrà il processo di secondo grado per la sparatoria a Milano. «La superficialità di questa motivazione lascia sbalorditi, dal momento che l'account social del cantante è gestito dal suo manager e il materiale pubblicato è stato realizzato in sessioni di lavoro che erano state autorizzate dalla stessa Corte di appello» ha dichiarato il legale.

Il nuovo album del trapper si chiama «L'angelo del male» e vanta collaborazioni con artisti importanti con La Furia, Ernia, Rkomi, Rocco Hunt, Fabri Fibra.

Ma ci sono anche Simba La Rue, che era stato coinvolto nella sparatoria con Baby Gang, ed è stato condannato in primo grado e ai domiciliari per aver violato gli orari imposti dell'obbligo di dimora, e Niko Pandetta, cantante neomelodico e trapper, anche lui finito in carcere per spaccio ed evasione.

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