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Juve, quanti guai sotto lo scudetto

Il futuro di Allegri mai amato, un Cristiano Ronaldo agitato. E l'Atletico da ribaltare

Juve, quanti guai sotto lo scudetto

Si può mettere in cassaforte l'ottavo scudetto di fila e avere mille pensieri? Alla Juventus sì. Un paradosso. La notte di Napoli, la vittoria in casa della rivale non fosse altro per il secondo posto occupato in pianta stabile, messe in secondo piano. Il «più sedici» sull'inseguitrice ridotto a un numero statistico, oscurato dalle solite critiche al gioco. Quel secondo tempo giocato in sofferenza, ha riallungato le ombre. Massimiliano Allegri le ha materializzate con un paio di frasi: «Dovevo togliere Pjanic...», la prima; «Sarei molto contento di restare, ma bisogna volerlo in due», la seconda, non nuova a dire il vero perché il tecnico di Livorno l'ha già utilizzata nei tormentoni «resta o non resta» degli anni passati.

Comunque certifica di fatto le indiscrezioni sul futuro dell'allenatore bianconero circolate dopo la lezione subita dall'Atletico Madrid. E l'appuntamento «annunciato» da Fabio Paratici tra l'allenatore e il presidente Andrea Agnelli per dopo la sfida di Champions: «si parleranno e poi capiremo il da farsi. Anche se il suo futuro non è legato a una partita, ma a un progetto». Che nelle ultime settimane è finito nel tritacarne delle critica. Di certo il confronto tra Allegri e la dirigenza nelle ultime due settimane è stato fitto e continuo, dalla disamina post Wanda Metropolitano all'uscita dai social dell'allenatore.

In tutto questo il tormentone sulla «Juve che gioca male». Una vera spina nel fianco di un allenatore che ha vinto tutto in Italia per quattro stagioni, ha fatto due finali di Champions, ma non ha mai convinto fino in fondo il popolo bianconero. A Napoli ci si è messo anche Cristiano Ronaldo, in preda allo sconforto, si fa per dire, di fronte a una ripresa da abbandonato a se stesso e con una squadra assediata dal Napoli. Più volte il portoghese, anche in questo leader, ha richiamato i compagni, si è sbracciato, si è rivolto ad Allegri in panchina. Atteggiamenti non nuovi di CR7. Già visti a Madrid, a Bologna e in tempi non sospetti con il Portogallo ma anche al Real Madrid. Comunque la spia di un momento di difficoltà al quale Allegri sta provando a rimediare. Insistendo su quel Mandzukic alle prese con il suo classico periodo di appannamento stagionale. Che si sta pericolosamente prolungando. Eppure c'è una notte che potrebbe consigliare ad Allegri di provare a cambiare qualcosa. A Manchester, all'Old Trafford, si è vista la migliore Juventus europea della stagione. In campo non c'era Mandzukic, ma Dybala a fare coppia con Cristiano Ronaldo, e i due confezionarono pure il gol vittoria: assist del portoghese, gol dell'argentino.

Vero che adesso Allegri non ha le frecce al suo arco: allora giocò titolare Cuadrado, ora ko, mentre Douglas Costa è ancora ai box. Si proverà ad averlo per la sfida dell'Allianz Stadium, altrimenti in quella posizione resta solo Bernardeschi. Inizia il conto alla rovescia, senza il countdown social di Allegri: una settimana per preparare la partita della stagione. Tutti vorrebbero essere nella condizione della Juventus che lo fa con uno scudetto in tasca a inizio marzo, quando si parla ancora di inverno, con un più sedici sulla seconda. D'altra parte lo scudetto è oscurato dall'ossessione Champions, come se non interessasse, salvo poi stracciarsi le vesti per l'eliminazione in coppa Italia. In mezzo a tutto questo anche la pubblicazione di un video annunciata per oggi da Fabrizio Corona di una festa a cui avrebbero partecipato giocatori bianconeri con 60 ragazze tra influencer e modelle. Una settimana dopo Madrid, dieci giorni prima della sfida del San Paolo.

Se così fosse, comunque una festa fuori tempo.

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