Scienze e Tecnologia

Addio, vecchia tv. Il futuro è solo digitale

Entro cinque anni, tutte le reti televisive analogiche italiane saranno spente. Ecco come sarà la tv di domani, interattiva e multimediale. Utilizzabile anche per nuovi servizi digitali: dal t-government alla Sanità, alla finanza

Addio, vecchia tv. Il futuro è solo digitale

Il recente convegno ‘La via italiana alla digitalizzazione delle reti televisive’, organizzato a Roma dall’associazione Sistema Digitale, ha fatto il punto della situazione sulla transizione in atto, tracciando i possibili percorsi da seguire per i prossimi anni, e mettendo in evidenza i rispettivi compiti da assolvere da parte dei vari attori coinvolti.

Nel definire lo scenario europeo, all’interno del quale l’Italia si confronta con altri Paesi in termini di innovazione e capacità di cambiamento, il presidente di Sistema Digitale, Adriano Barzaghi, ricorda che «la Gran Bretagna rappresenta la capofila nel processo di digitalizzazione dei sistemi televisivi, ma con tempi di transizione piuttosto lunghi, mentre Paesi come Svezia e Finlandia si sono già mossi per tempo e contano di completare lo Switch-off tra quest’anno e il 2008. La Germania sta addirittura accorciando i tempi previsti, dato che la scadenza ufficiale era stata programmata per il 2010, ma uno sviluppo del digitale terrestre più rapido delle attese probabilmente consentirà l’abbandono del segnale analogico già nel corso del prossimo anno». E in Italia? «Gli operatori tecnologici sono pronti a fare la loro parte, rendendo disponibili i dispositivi e le apparecchiature hardware e software necessari per ricevere qualsiasi tipo di segnale e di contenuti digitali», rileva Barzaghi, «ma occorre definire bene, da parte degli organi competenti, le modalità, i tempi e i passaggi di questa transizione tecnologica epocale».

Interventi chiari e condivisi
Un punto sul quale gli operatori del settore sembrano essere tutti concordi, chiedendo con urgenza indicazioni e misure specifiche a livello governativo e normativo. «È fondamentale, da qui al 2012, definire bene la scala degli interventi», osserva al riguardo Nello Genovese, amministratore delegato del Gruppo Fracarro, specializzato in apparecchiature e dispositivi per le Tlc: «Va tracciato un percorso ben pianificato, graduale e condiviso, per evitare di procedere in ordine sparso e in maniera confusa, e soprattutto per evitare di ritrovarci con poco tempo a disposizione per produrre, realizzare, mettere a regime tutte le infrastrutture necessarie e che il mercato ci richiederà al momento della transizione al digitale». Su questo fronte, è l’indicazione che arriva dagli operatori, sarebbe utile procedere nel passaggio allo Switch-off seguendo una mappa e un programma su base regionale, e per gruppi di regioni, in modo che tutti gli operatori della filiera tecnologica coinvolti nell’operazione possano concentrare i propri sforzi produttivi e di installazione seguendo il piano delle regioni interessate.

Dal punto di vista delle innovazioni collegate alla transizione, «le opportunità sono molte, a partire dai servizi digitali bi-direzionali», sottolinea Genovese, «che consentiranno all’utente finale e ai cittadini di interagire con gli operatori e con l’esterno attraverso gli schermi e i telecomandi dei propri televisori», ad esempio con i Comuni, gli enti locali e con l’Amministrazione pubblica, per applicazioni a distanza e per svolgere pratiche o gestire documenti senza muoversi da casa. Nel segno del cosiddetto T-Government, i servizi interattivi applicati a istituzioni pubbliche ed enti locali. «In questo senso, una delle prospettive di sviluppo di questi servizi è rappresentata dalla creazione e diffusione di set-top box sempre più evoluti», aggiunge Genovese, «in grado di sfruttare al meglio le potenzialità dei sistemi digitali, che sono appunto quelle dell’interattività e della multimedialità».

I nuovi scenari di business permettono del resto molteplici applicazioni, oltre che per la Pubblica amministrazione, ad esempio per le società di servizi, per banche e assicurazioni, nel veicolare servizi finanziari al singolo cliente, offrire soluzioni nel settore della Sanità, fare cross-selling su business collaterali, predisporre offerte personalizzate. Ma nel campo dei servizi su reti digitali «è fondamentale un’autenticazione forte e reciproca degli interlocutori», fa notare Gianluigi Pettazzi, country manager Italia di Adb (Advanced digital broadcast), «e risulta indispensabile garantire protezione da attacchi e minacce tipo ‘phishing’ e altri sistemi di intrusione, consentendo la decrittazione dei dati personali sotto il controllo dell’utente».

Ad aver creato apposite Carte di pagamento per set-top box è stata ad esempio Actalis, la cui vera novità per la Tv Digitale è rappresentata dalla Posta elettronica certificata (Pec), «che permette un uso sicuro e certificato dei collegamenti via posta elettronica», spiega Paolo Soru, amministratore delegato di Actalis, «attraverso apposite carte bancarie abilitate o dispositivi Token di autenticazione dell’utente e per la riservatezza dei dati personali».

Le aziende sono quindi pronte per la grande transizione, per l’operazione Switch-off, e restano in attesa di un piano complessivo e graduale per muoversi in maniera coordinata e senza brutte sorprese.

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