Adesso la banca è diventata una galleria d’arte

Elisabetta Pisa

Più che una banca sembra una galleria d’arte moderna ultrapanoramica. A giudicare dall’aspetto, non ha niente del bunker, anche se, una volta all’interno, ci si accorge che il sistema di sicurezza è rigoroso, ma discreto: quasi invisibile.
La Bsi, l’istituto di credito più antico di Lugano, fondato nel 1873, ha una nuova sede in via Canova 6 sul lungolago, in una posizione che offre una vista spettacolare. Un edificio di cinque piani degli anni Quaranta, completamente ristrutturato dall’architetto Giampiero Camponovo, che lo ha reso una struttura ultramoderna, dalle linee essenziali, con ampie finestre con vista lago. Non solo: gli spazi sono stati messi a disposizione di quattro artisti. È, difatti, questa la particolarità della banca: anziché acquistare quadri che abbellissero le pareti, le pareti stesse e gli spazi sono diventati le «tele» su cui hanno lasciato la propria traccia alcuni dei protagonisti dell’arte di oggi.
Il francese Daniel Buren al pianterreno ha realizzato vetrine che si affacciano su via degli Albrizzi, «incorniciate» da strutture di vetro rivestite di strisce adesive colorate, e all’ingresso ha posizionato portali d’acciaio, a strisce bianche e nere che invitano a dirigere lo sguardo verso il lago. L’americano Robert Barry, maestro dell’arte concettuale, al terzo piano ha disseminato le pareti di parole in inglese, strettamente legate all’attività bancaria, come fiducia, scopo e spiegazione. Parole poste di traverso o capovolte. Il ginevrino John Armlder al quarto piano ha, invece, realizzato quadri «optical», tipici degli anni Settanta, e wall drawings con forme geometriche colorate con tenui toni pastello. Infine l’inglese Liam Gillick ha decorato il quinto piano con murali multicolore.
Quattro artisti i cui lavori sono tutti accomunati dai giochi di luce e di colori che hanno reso la banca, anziché una «fortezza», una struttura aperta, che vuole proprio trasmettere l’immagine della trasparenza ai clienti che incontrano i gestori nei salottini del terzo e quarto piano, mentre all’ultimo c’è una foresteria.
Un edificio che si relaziona con la città e con l’altra sede, collocata proprio a fianco, dove si trovano gli uffici della presidenza e della direzione generale. «Il nuovo Palazzo Bsi dialoga con lo storico Palazzo Riva, splendido esempio di architettura barocca in Svizzera – precisa Alfredo Gysi, presidente della direzione generale gruppo bancario Bsi -.

Il dialogo tra antico e contemporaneo viene sottolineato dall’integrazione tra arte e architettura, che in Palazzo Riva vede gli affreschi dell’Orelli inseriti negli spazi barocchi e in Palazzo Bsi viene interpretato da artisti d’avanguardia».

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