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Afghanistan, Karzai: "Servono aiuti per 15 anni"

L’Afghanistan avrà ancora bisogno dell'appoggio dell'Occidente per i prossimi 15 anni: lo ha detto il presidente afghano Hamid Karzai alla vigilia della conferenza di Londra. "Dieci anni - ha proseguito- serviranno per addestrare le nostre forze di sicurezza"

Afghanistan, Karzai: "Servono aiuti per 15 anni"

Kabul - L’Afghanistan avrà bisogno dell’appoggio dell’Occidente per i prossimi 15 anni: lo ha detto il presidente afghano Hamid Karzai alla vigilia della conferenza di Londra dedicata al tormentato Paese. "Riguardo all’addestramento e all’equipaggiamento delle forze di sicurezza afghane, tra i 5 e i 10 anni saranno sufficienti", ha detto intervistato dalla radio della Bbc. "Quanto al sostegno finchè il Paese sia finanziariamente in grado di provvedere alle sue forze, il periodo va esteso a 10-15 anni". La Conferenza di Londra, a cui partecipano i ministri degli Esteri di quasi 70 Paesi (per l’Italia, è presente Franco Frattini) si apre nel tentativo di avviare un negoziato con il settore più moderato dei talebani afghani; nella conferenza i Paesi donatori potrebbero creare un fondo che serva ad attrarre con incentivi economici i guerriglieri meno ideologizzati. Il premier britannico Gordon Brown, anch’egli intervistato dalla Bbc, ha detto che: "La nostra strategia è quella di aiutare il popolo afghano a essere abbastanza forte per proddevedere alla propria sicurezza".

"Li persuaderemo a deporre le armi" Karzai ha pubblicamento confermato di voler "stendere una mano a tutti coloro che non siano legati ad Al Qaeda". Ed ha annunciato la creazione di un "Consiglio Nazionale per la pace e riconciliazione", ribadendo la richiesta al re saudita Abdullah di mediare il processo di integrazione. "Chiediamo il sostegno della comunità internazionale", ha detto ancora il presidente afgano.

Il tutto, comunque, ha assicurato, "preservando i pari diritti tra uomini e donne garantiti dalla Costituzione afgana", un riferimento ai timori espressi da quanti, soprattutto donne, temono un influsso negativo sui diritti femminile dalla possibile reintegrazione di talebani.

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