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Afghanistan Legge sugli stupri, sassi contro le donne che protestano

Sassaiola a Kabul contro un corteo di donne che manifestavano contro la legge che regola il diritto di famiglia per la minoranza sciita e di fatto legalizza lo stupro delle mogli. La manifestazione all’esterno dell’università è stata presa di mira da 500 integralisti, tra cui anche donne, che hanno bersagliato le dimostranti con un fitto lancio di pietre. Oltre 50 manifestanti hanno scandito slogan per chiedere «giustizia» contro la riforma che toglie ogni tutela alle mogli sciite e che viene definita «un insulto alla dignità delle donne». Dal controcorteo fondamentalista sono partiti insulti e frasi offensive come «siete cagne, non donne sciite!».
All’articolo 132 della legge, firmata lo scorso mese dal presidente Hamid Karzai, si stabilisce che le mogli debbano assecondare i desideri sessuali dei mariti e si prevede che un uomo debba avere un rapporto con la moglie «almeno una volta ogni quattro notti» a meno che la consorte non sia indisposta. C’è inoltre un tacito consenso ai matrimoni con le bambine e si proibisce alle donne di uscire di casa senza il permesso del coniuge.

L’approvazione della riforma ha scatenato un’ondata di proteste internazionali e lo stesso Karzai si è impegnato a modificarla se risulterà in contrasto con la Costituzione.

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