Roma

Agenzia dei trapianti, è scontro «Cda in carica illegittimamente»

(...) nel novembre 2003. Firmano atti amministrativi, presentano il bilancio della società (anche se da tre anni il bilancio dell’Art è uccel di bosco) ma potrebbero essere in carica illegittimamente. Perché quella che li riguarda è una vicenda spinosa, al centro di un duro scontro che in Regione vede da mesi contrapposti il capogruppo dei Socialisti riformisti, Donato Robilotta e la maggioranza di centrosinistra. Il primo sostiene che l’organismo è in regime di proroga ormai da 30 mesi in modo illegittimo e in violazione del nuovo statuto regionale. La giunta Marrazzo si difende opponendo spiegazioni di tipo giuridico.
Ma facciamo un passo indietro. Il comma 4 dell’articolo 55 dello Statuto entrato in vigore l’11 novembre 2004 recita: «I componenti degli organi istituzionali decadono dalla carica il 92° giorno successivo alla prima seduta del Consiglio, salvo conferma con le stesse modalità previste per la nomina». Nomina che spetta, come recita il comma 3, al presidente della Regione. Tradotto, significa che il presidente dell’Agenzia per i trapianti, in carica dal 25 febbraio, avrebbe dovuto essere nominato dal nuovo governatore Piero Marrazzo già nel 2005, entro 90 giorni dall'inizio della nuova consiliatura (18 maggio 2005). Ma così non è stato tanto che Casciani è ancora al suo posto. Peccato che poi lo stesso Marrazzo, applicando proprio il famoso articolo 55 dello statuto regionale, il 10 novembre 2005 abbia provveduto a nominare il collegio dei revisori dell'Agenzia e il 23 giugno 2006 e l’11 luglio 2007 abbia sostituito due membri del collegio (Luigi Primerano con Armando Pontecorvo e Andrea Napoli con Andrea Costa).
E quindi, come Robilotta ha scritto il 18 luglio scorso al presidente del Consiglio regionale, Guido Milana, «non si capisce perché non siano stati rinnovati anche gli altri organi dell’Agenzia, quali il presidente e i due vicepresidenti. Di fatto - continua il capogruppo Sr - il presidente della Regione e il presidente del consiglio hanno fatto finta di niente e hanno sempre rigettato la mia richiesta di rinnovo. Non vorrei che il motivo sia stato solo politico dal momento che il presidente dell’Art - Casciani, ndr - nel frattempo era passato da Forza Italia a Veltroni». Un cambio di casacca avvenuto nel 2005, quando il noto chirurgo era consigliere comunale. Questioni politiche a parte, sulla vicenda lo scorso 29 aprile si è pronunciato l’ex assessore alla Sanità, Augusto Battaglia. Con una lettera di risposta a una precedente interrogazione (10 gennaio 2008) di Robilotta, Battaglia afferma che i revisori dei conti sono stati nominati «successivamente all’insediamento del nuovo consiglio regionale: pertanto a tale organo non sono state applicate le disposizioni dell'articolo 55 del nuovo statuto regionale»: eppure nel decreto in questione si legge chiaramente «visto in particolare l’articolo 55 del citato statuto regionale». Circa il presidente e il vicepresidente invece, trattandosi di nomine fatte dal consiglio regionale a febbraio e marzo 2004 (quindi prima dell’approvazione del nuovo statuto), «in conformità all’articolo 55 un eventuale provvedimento di decadenza o di conferma rientrava nelle competenze del Consiglio». «Sì - ribatte Robilotta - ma i decreti di nomina erano stati fatti dal presidente della Regione e quindi è di sua competenza, in base allo statuto, provvedere a iniziare l’iter del rinnovo degli organismi così come è stato fatto per tutti gli altri enti».

Continua, c’è da scommetterci.

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