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Agguato in curia Firenze, interrogate in questura due persone

Una delle due è stata sentita per alcune ore. Una serie di perquisizioni sono in corso in città per cercare l'aggressore che il 4 novembre sparò al segretario dell'arcivescovo Betori

Due persone sono state sentite in questura a Firenze nell'ambito dell'inchiesta sull'agguato in Curia del 4 novembre contro l'arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, e il suo segretario, don Paolo Brogi. Per una di loro l'interrogatorio è durato alcune ore. La questura non ha reso noto se le due persone sono state sentite come sospettati o come testimoni. Per questo nuovi sviluppi potrebbero emergere nelle prossime ore da Firenze.
Sarebbero poi in corso da alcune ore perquisizioni in città. Ieri la polizia scientifica ha ricostruito la scena del crimine. Con l'utilizzo di due agenti «attori» nel ruolo dei prelati e di un terzo in quello dell'ignoto aggressore, gli inquirenti hanno provato a filmare i possibili movimenti dell'uomo, che avrebbe avuto circa un minuto di tempo per entrare, sparare a don Paolo e minacciare il vescovo. E' il tempo che intercorre tra l'apertura e la chiusura del cancello dell'androne della diocesi.
Il 4 novembre scorso un uomo, descritto come un anziano di circa 60-65 anni con cappellino di lana e barba incolta, ha sparato con una pistola calibro 7.65 contro don Paolo Brogi, segretario dell'arcivescovo, nel cortile della curia fiorentina. Il sacerdote rimase ferito all'addome e trascorse 11 giorni in ospedale.

L'aggressore minacciò anche l'arcivescovo, puntandogli la pistola alla testa, ma poi fuggì, forse perché preoccupato di rimanere intrappolato nel cortile del palazzo arcivescovile, visto che il cancello automatico si stava chiudendo.

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