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Ahmadinejad: "Le proteste non sono importanti"

Nel primo discorso pubblico dopo la rielezione alla presidenza iraniana Mahmud Ahmadinejad ha assicurato che in Iran "c’è assoluta libertà e le elezioni sono state pienamente corrette". E sul nucleare: "Appartiene al passato"

Ahmadinejad: "Le proteste non sono importanti"

Teheran - Le proteste di chi ha messo in dubbio la correttezza delle elezioni in Iran "non sono importanti" e "non provocheranno alcun problema". Nel primo discorso pubblico dopo la rielezione alla presidenza iraniana Mahmud Ahmadinejad ha assicurato che in Iran "c’è assoluta libertà e le elezioni sono state pienamente corrette". Poi, guardando al futuro, ha confermato la sua intenzione di non cambiare strategia sul fronte nucleare.

La questione nucleare La questione del nucleare iraniano "appartiene al passato". Ahmadinejad ha confermato così che non ci sarà alcun cambiamento nella politica nucleare di Teheran durante il suo secondo mandato. Riferendosi poi agli scontri della notte scorsa, il presidente ha osservato: "Le proteste di chi ha messo in dubbio la correttezza delle elezioni in Iran non sono importanti. Le elezioni sono state pienamente corrette".

Le proteste interne Le proteste di questi giorni a Teheran contro il risultato delle elezioni presidenziali sono come quelle che seguono a "una partita di calcio", ma alla fine "le persone sono amiche le une con le altre".  Rispondendo ad una domanda sulla situazione del candidato moderato Mir Hossein Mussavi, che ha contestato i risultati delle elezioni e che secondo alcune fonti sarebbe praticamente agli arresti domiciliari, Ahmadinejad ha risposto: "Dopo una partita di calcio, a volte succede che il pubblico esce dallo stadio eccitato, e qualcuno, preso da questa eccitazione, magari viola le regole del traffico e passa con il semaforo rosso. Allora viene multato dalla polizia".

Ma ciò, ha aggiunto, "non è molto importante".

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