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Aiuto! La Spagna ha trasfornato il calcio nella versione a undici del Futsal

Il loro ossessivo possesso palla significa generalmente vincere le partite. O quantomeno non perderle. Ma da noi la tecnica viene vista solo come un problema di indisciplina tattica

C'era una volta la palla rotonda. Quella che rotolava all'improvviso in direzioni imprevedibili, spesso amiche, comunque dove non te lo aspettavi. Perché il calcio non è mai stato il rugby, dove gli all blacks perdono due volte a decennio. E neanche il tennis dove Nadal ha ricominciato a macinare vittorie come un matto e forse perderà ancora. Un giorno, forse. No, ora per colpa della Spagna il pallone è diventato pallone e basta. E la differenza è che è telecomandato perché rimbalza dove vogliono i giocatori e non si alza mai da terra. Una rivoluzione copernicana, quella delle Furie Rosse, 11 Messi in campo, che sputtana il concetto di sudamericano più forte tecnicamente. Ma li avete visti? Riescono a palleggiare pure in difesa, non lanciano mai lungo e quando perdono palla ti rincorrono in sei finché non se la riprendono. Tiè. Ma il nuovo corso sta trasformando il calcio nella versione a undici del calcetto, noiosissime partite per foche ammaestrate (secondo il nostro modo di vedere il calcio) che la palla non te la danno manco morti. Ma il possesso palla in Spagna è il pane dell'allenamento, altro che sedute in palestra e lezioni di tattica. Se la palla ce l'hai tu, diceva mastro Liedholm, gli altri al massimo pareggiano per 0-0. La partita con la Svizzera è stata la più grossa ingiustizia che ha dato fiato agli intenditori di football che sentenziarono la «probabile eliminazione» della Spagna. La verità è che siamo tutti invidiosi di una squadra così forte, probabilmente la più forte degli ultimi 25 anni. Sarà che noi italiani siamo affezionati alla verticalizzazione, al lancio lungo risolutore che ti avvicina senza cincischiare alla porta avversaria. Sarà che da noi si bada al sodo: alla vittoria del carattere, del muscolo, della «copertura». Anzi, dell'«attenzione in difesa». Certo, però che i 38 passaggi di fila (38) nel corso del primo tempo ieri sera contro la Germania, sembrano, sono fantascienza. Altra cultura calcistica, vincente e coraggiosa.

Povera Olanda e poveri noi.

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