Alassio, divieto di accesso ad altri sindaci
31 Maggio 2006 - 00:00Il vincitore allattacco: «Ho sempre cercato di fare solo regole di buona educazione per chi non ne è provvisto»
Federica Pelosi
da Alassio
Vietato cambiare. Che sia questo l'ultimo imperativo cui si sono adeguati gli alassini? Che dopo i tanti «no» imposti dall'amministrazione di centro destra - da quello che aborra le «sfilate» in bikini o a torso nudo per le vie del centro, a quello che vieta i bivacchi con tanto di sacco a pelo sul molo cittadino, al più recente che punta il dito contro i vigili colpevoli di fare troppe multe ai turisti - hanno seguito alla lettera l'ultimo, tutto elettorale, che li esortava a non sostituire sindaco e giunta.
«In realtà non ho dovuto fare molti appelli, né mi sono affidato a chissà quali slogan - dice trionfante Marco Melgrati, forte del suo 70 per cento dei voti -. Ai miei concittadini è bastato guardarsi intorno per vedere quanto è stato fatto in questi anni. Le elezioni si vincono con le opere pubbliche e non con manifestazioni che alla fine lasciano il tempo che trovano». Insomma, Alassio da «città dei divieti» diventa «città del fare»? «Lo è sempre stata - continua il sindaco -. E poi basta con questa storia dei divieti, in questi anni abbiamo preso provvedimenti che si ispiravano al buon gusto e al buon senso. Purtroppo non tutti ne sono provvisti, per cui è stato necessario imporre qualche no».
E poi via a snocciolare tutto ciò che di utile si è fatto in questi anni per la cittadina rivierasca: dal recupero dello storico Grand Hotel - «un monumento all'inefficienza di 40 anni di passata amministrazione», tiene a sottolineare - con la realizzazione del più grande centro termale d'Europa con l'utilizzo di acqua di mare - 1.800 metri quadrati in tutto -, alla restituzione ai cittadini di piazza Partigiani, «un parcheggio - dice - che faceva invidia alle periferie più squallide delle metropoli».
Due esempi per garantire che il futuro di Alassio sarà ancora all'insegna del fare: partendo dalla risoluzione, entro agosto, del problema dell'acquedotto, alla realizzazione del depuratore per puntare alla Bandiera blu che premia i mari più puliti, a nuovi parcheggi in uso gratuito per i residenti. Ma Melgrati sembra puntare molto anche sul turismo, in particolare congressuale e sportivo. «Grazie alle gare di vela, pallavolo, bike, bocce, abbiamo avuto 8.000 presenze fuori stagione in un solo anno. Un risultato che, da sportivo a tempo perso, mi inorgoglisce». E, anche se di tempo da perdere ne avrà ben poco, il sindaco alassino spera di poter vestire ogni tanto i panni di cavallerizzo. «I cavalli sono la mia passione. Sono membro della Società torinese per la caccia a cavallo. Mi aspettano otto appuntamenti ma sarà già tanto se riuscirò a partecipare a uno». E in effetti gli impegni per un primo cittadino riconfermato e che è anche vicepresidente del consiglio provinciale e presidente del Rotari potrebbero prendere il sopravvento. «Ma non sono spaventato - precisa -. La politica è la mia passione. Ho 47 anni, sono stato per dieci anni segretario dei giovani democristiani, per otto assessore, per cinque sindaco, ho ricoperto varie cariche in consiglio provinciale. Non potrei farne a meno. Se non ci riuscirò da solo, vorrà dire che cercherò di galoppare insieme alla mia Alassio verso obiettivi sempre più importanti».
Intanto, rispetto alle passate elezioni, è riuscito ad aumentare (e di ben cinque punti) quel 65 per cento di voti che sembrava già un record. Il sindaco cavallerizzo, il primo ostacolo lo ha già saltato.
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