Economia

Alitalia, l’utile si allontana

La verifica dell’obiettivo rinviata al secondo trimestre. Petrolio e scioperi peggiorano i conti (perdite a 157 milioni)

Enrico Bonzio

da Milano

Alitalia verificherà solo al termine del secondo trimestre se sarà ancora possibile confermare gli obiettivi per il 2006 fissati dal piano industriale della compagnia, a partire dal ritorno all’utile. A inizio anno un documento dei vertici dell’azienda recitava che l’esercizio in corso sarebbe stato «l’ultimo della fase di risanamento». Ma la nota di ieri sera diffusa al termine del consiglio d'amministrazione che ha approvato i risultati relativi ai primi tre mesi dell'anno non fa altro che confermare i timori sui conti espressi nei giorni scorsi dai sindacati. Il risultato prima delle imposte di Alitalia peggiora di 15 milioni a meno 157 milioni nel primo trimestre 2006. La compagnia sottolinea che i ricavi netti sono scesi del 3,1% a 965 milioni mentre si registra una perdita operativa consolidata di 129 milioni.
I risultati del trimestre sono gravati soprattutto dal significativo innalzamento dei costi del carburante e dagli scioperi del personale dipendente che soprattutto nel mese di gennaio hanno provocato la cancellazione di quasi un migliaio di voli. E queste comunque rimarranno le due importanti incognite per il futuro della compagnia. Il costo per l'acquisto del carburante è salito per Alitalia a 193 milioni, aumentando «di ben 38 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Mentre per quanto riguarda le relazioni con i rappresentanti dei lavoratori il consiglio auspica il «miglioramento del clima sindacale e conseguentemente poter effettivamente iniziare a realizzare quelle azioni di piano di cui si era in precedenza annunciato un ritardo di implementazione».
Ci sono elementi che fanno pensare che le potenzialità di Alitalia possano ancora essere espresse. Sempre nel primo trimestre, infatti, sono stati 5,2 milioni i passeggeri trasportati, con una crescita del traffico dell'1,9% rispetto allo stesso periodo del 2005. La compagnia inoltre sottolinea che, per quanto riguarda il numero dei dipendenti, «la forza puntuale al 31 marzo del gruppo risulta pari a 10.873 unità in calo di 9.248 unità (meno 46% circa) rispetto al 31 marzo 2005 grazie all'avvenuto deconsolidamento di Alitalia Servizi ed al percorso di efficientamento intrapreso riguardo all'utilizzo delle risorse». La flotta operativa al 31 marzo risulta composta da 180 aeromobili dei quali 152 dedicati al breve-medio raggio e 28 al lungo raggio.


Ieri il titolo Alitalia ha sofferto nel corso di tutta la seduta a Piazza Affari per chiudere con una flessione pari all’1,8% a quota 0,94 euro.

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