Economia

Alitalia, male in Borsa e voli nel caos

da Milano

Conti ancora in rosso, ma segnali di miglioramento, per Alitalia nel primo trimestre del 2007. La compagnia ha registrato una perdita ante imposte di 147 milioni di euro, in miglioramento di circa 10 milioni rispetto allo stesso periodo del 2006. Migliorano i ricavi netti consolidati, pari a 1.061 milioni, in aumento di 73 milioni (più 7,4%) rispetto al primo trimestre 2006.
I dati sono stati diffusi ieri sera al termine di una giornata nera per il titolo in Piazza Affari dove ha lasciato sul terreno il 3,9% chiudendo a 0,89 euro, con volumi scambiati superiori al 4% del capitale. All’indomani dell’ammissione di tutte e tre le cordate in gara per la privatizzazione alla fase finale, il mercato teme valutazioni più basse degli attuali livelli di Borsa. Secondo indiscrezioni le tre cordate rimaste in gara, Air One-Intesa, Unicredit-Aeroflot e Tpg-Matlin-Mediobanca, avrebbero valutato il 40% circa messo in vendita in un range compreso fra 0 e 40 centesimi per azione, ben al di sotto rispetto all’attuale quotazione del titolo. A pesare sull’andamento dell’azione anche le nuove agitazioni di hostess e steward di tutte le sigle sindacali che chiedono il rinnovo del contratto. I sindacati spiegano: «Rispetteremo alla lettera quanto previsto dal contratto per la composizione qualitativa e quantitativa degli equipaggi, il superamento dei limiti giornalieri di servizio, il riposo minimo spettante dopo aver svolto particolari attività». Ieri sono stati cancellati 25 voli e oltre 100 sono atterrati in ritardo. Nel pomeriggio le parti si sono sedute al tavolo delle trattative, ma il dialogo è durato solo poche ore. Poi di nuovo muro contro muro, trattative interrotte. È così al momento confermato lo sciopero degli assistenti di volo previsto per il 22 maggio.
A dare un po’ d’ossigeno al titolo, che durante la seduta aveva superato quota meno 5%, sono state le parole del ministro Antonio Di Pietro. «Ho esaminato le offerte e un paio sono altamente competitive anche se entrambe da migliorare». «La partita - ha poi aggiunto - ritengo sia ancora tutta da giocare. Da un lato c’è Air One e dall’altro un fondo internazionale che in 10-15 anni ha solo risanato grandi compagnie (Tpg, ndr)». Alla domanda su quale fosse l’offerta che non gli piace, il ministro osserva: «Lo lascio capire a voi, io vi ho dato degli indizi. I competitori attuali possono ancora migliorare le offerte. Al governo interessa il piano industriale che tenga conto del rilancio della società non solo in una visione di mercato ma anche di compagnia di bandiera italiana. Questo non vuol dire che l’operazione debba essere fatta da soggetti con passaporto italiano». Nessun commento invece da parte del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa che domani farà il punto sulla situazione della compagnia in Parlamento.
Riguardo alla riunione del cda di ieri il consiglio «ritiene allo stato di poter confermare per il 2007 il conseguimento di un risultato operativo in miglioramento rispetto a quello del precedente esercizio. È inoltre da rilevare che, come già precedentemente rappresentato, le analisi finanziarie prospettiche confermano che i livelli di liquidità sono stati valutati sufficienti alla copertura dei fabbisogni generati dalla gestione operativa, finanziaria e per investimenti per oltre dodici mesi a partire da oggi».
Nel comunicato della compagnia si precisa che in relazione alla riunione del consiglio del prossimo 23 maggio «si informa come sia in atto un’analisi della congruità dei valori contabili degli asset, segnatamente della flotta, per verificare gli stessi rispetto a quelli di mercato nell’attuale contesto.

Si evidenzia che i risultati di tale analisi, se negativi, comporterebbero una compressione non del risultato operativo trimestrale, ma del risultato dell’esercizio 2006».

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