Economia

«Alitalia ricapitalizzi entro il 2005»

Oggi vertice tecnico con le banche al ministero dell’Economia

Enrico Bonzio

da Milano

Pressing della Commissione europea affinché Alitalia rispetti il termine del 31 dicembre per la ricapitalizzazione della società e restituisca il prestito ponte di 400 milioni. A ribadire i tempi della tabella di marcia - fissata sulla base degli impegni presi dal governo italiano - è stato ieri il Commissario Ue Jacques Barrot, in occasione di una conferenza stampa dedicata all’annuncio della bocciatura degli aiuti concessi dal governo greco alla Olympic Airways. Intanto oggi al Tesoro ci sarà un incontro con le banche che dovrebbero costituire il consorzio di garanzia necessario all’aumento di capitale.
Barrot è stato molto chiaro: «O la ricapitalizzazione sarà veramente fatta prima della fine dell'anno, in quel caso chiuderemo il dossier, oppure se non sarà fatta lo riapriremo». Un’affermazione cha fa seguito alle recenti dichiarazioni della compagnia sulle difficoltà di portare a termine l’operazione. «L’ho detto con chiarezza, lunedì, al ministro Lunardi» ha aggiunto il responsabile Ue. E la sua portavoce ricorda che le autorità italiane si sono impegnate a rimborsare anticipatamente il prestito ponte.
Oggi è previsto un incontro tecnico al ministero dell’Economia con i rappresentanti di Deutsche Bank e Banca Intesa, i due istituti che si dovrebbero impegnare nel consorzio di garanzia chiamato ad assorbire la parte di azioni rimaste inoptate. Alla riunione dovrebbero essere presenti anche gli advisor legali delle banche, mentre non parteciperanno i vertici di Alitalia.
L’aumento di capitale è necessario ad assicurare anche, secondo le richieste fatte a suo tempo dalla Ue, la discesa al 49% della quota dello Stato nel capitale della compagnia di bandiera. In agosto le trattative sul consorzio di garanzia avevano subito una battuta d’arresto con la richiesta delle banche innanzitutto di un aggiornamento del piano industriale Alitalia alla luce dei forti rincari del petrolio.
Il richiamo di ieri è avvenuto in occasione della bocciatura degli aiuti concessi dal governo greco a Olympic Airways. Questa decisione mette fine alla procedura d’indagine aperta il 16 marzo 2004 per valutare gli aiuti di stato versati dal dicembre 2002. All'epoca il vettore era già stato condannato a rimborsare 160 milioni di euro di aiuti illegali. Dopo aver autorizzato diverse sovvenzioni pubbliche alla ristrutturazione di Olympic, Bruxelles ha scoperto nel dicembre 2002 che Atene aveva versato nuovi aiuti ritenuti «incompatibili» con le norme Ue e ne aveva chiesto il rimborso, non ancora effettuato, per circa 160 milioni. Secondo indiscrezioni Olympic dovrebbe restituire al governo di Atene circa 500 milioni.

Un duro colpo per la compagnia, voluta dal magnate Aristotele Onassis, da anni in difficoltà e che ora rischia il fallimento.

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