Roma

All’Auditorium cori popolari e i canti delle mondine

La canzone utilizzata come fonte storica. Anche quest’anno il primo maggio all'Auditorium è sinonimo di cultura popolare. «Si canta maggio» giunge alla terza edizione e ancora una volta è affidato alle cure di Ambrogio Sparagna, che con la sua Orchestra Popolare Italiana condurrà le danze, sul tema dei canti di lavoro. La giornata si animerà a partire dalle 10.30, nell’area dei giardini pensili, con proposte gastronomiche, mostre, liuteria artigianale, musica, balli e canti tipici della tradizione contadina. E con l’accompagnamento culinario a base di fave e pecorino. Dalle 11, nell’area pedonale esterna, ci sarà un concerto-spettacolo itinerante con i solisti dell'Orchestra Popolare e gli artisti del circo Urban Rabbits. Nella stessa area, dalle 13, concerti del gruppo valdostano l’Orage, guidato da Alberto Visconti e dai fratelli Boniface, di Giuliano Gabriele con la Jacaranda e degli Organetti Laziali. Il gran finale dalle 18 in poi, con la doppia esibizione dell'orchestra di Ambrogio Sparagna in sala Sinopoli. Il primo spettacolo sarà intitolato «Sciur padrun da li beli braghi bianchi» e sarà basato sui canti di lavoro, interpretati da «Centocinquanta voci di Pontinia», «I cantori di Villa Castelli» (Brindisi), «L’Orage» (Aosta), i Fratelli Bressi (Catanzaro) e le Mondine di Medicina (Bologna). Il concerto finale, alle 21, sarà intitolato «Italia bella mostrati gentile»: una produzione originale, con la partecipazione del Coro Popolare diretto da Anna Colaianni e con l’ospite d’onore Francesco Di Giacomo, storico leader del Banco del Mutuo Soccorso.

Sarà l’occasione per riproporre canti di lavoro di varie regioni d’Italia.

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