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Allarme culle cinesi, tre neonati morti in Usa

Dopo i giocattoli verniciati al piombo, scatta l’allarme per i lettini che soffocano i neonati. Con già due vittime accertate negli Stati Uniti, le hanno ribattezzate le «culle killer made in China», anche se, dopo il panico iniziale, è apparso chiaro che ad uccidere i due neonati negli Stati Uniti non siano stati dei solventi velenosi ma errori di assemblaggio da parte dei consumatori. Eppure la notizia in poche ore aveva fatto il giro del mondo ed era subito stata ricollegata all’episodio esploso nell’agosto scorso di giocattoli killer, questa volta sì, a causa da vernici tossiche al piombo.
In questo caso invece ad essere ritirate in massa dagli scaffali dei negozi (un milione di esemplari nei centri commerciali Wal Mart) sono i lettini per neonati delle compagnie americane Simplicity Inc. e Graco. Fabbricate in Cina, sono difettose per colpa di una sbarra protettiva che viene erroneamente montata al contrario e che lascerebbe così uno spazio all’interno del quale il neonato può scivolare e restare intrappolato. Le morti in culla da ieri sotto i riflettori sono in realtà avvenute due anni fa. «Due anni e due morti non sono abbastanza. È inaudito che ci sia voluto così tanto – ha commentato sarcastico Charles Kelly, rappresentante dei genitori di una delle due vittime, morta a nove mesi nell’aprile del 2005. Il secondo caso risale invece al novembre 2005, quando morì in una delle culle Simplicity un bimbo di 6 mesi. I ricorsi furono in entrambi i casi presentati immediatamente, ma le prime risposte sono arrivate solo due giorni fa, quando la Commissione per la sicurezza dei Prodotti e dei Consumatori degli Stati Uniti ha chiesto di ritirare le culle dal mercato. Secondo il New York Times le morti collegate a questo errore di montaggio sarebbero in realtà tre. Oltre al caso dell’ aprile 2005 e quello del novembre 2006, un terzo bimbo di un anno sarebbe deceduto in una culla della Simplicity, un nuovo modello che non risulta tra quelli da ritirare, ma che è ora sotto controllo da parte della Commissione per la Sicurezza. «Non è un problema cinese – insiste col ricordare un portavoce della commissione - è più un fatto di progettazione e di assemblaggio sbagliato».
La Commissione ha inoltre reso noto che «altri 7 bambini sono rimasti intrappolati nelle culle, mentre sono stati segnalati 55 casi, nei quali le barriere protettive si sono staccate». L’agenzia per la sicurezza ha quindi lasciato un appello a tutti i genitori perché controllino le culle Simplicity per assicurarsi che questa barra sia montata correttamente. Le culle cadute nel mirino sono state esportate dalla Cina negli Usa fra il 1998 e il marzo di quest’anno e finite sul mercato statunitense con un prezzo di vendita che varia dai 100 ai 300 dollari l’una. La società costruttrice ha dal canto suo annunciato che fornirà gratuitamente a tutti i consumatori un kit per la riparazione degli articoli difettosi, oltre ad aver pubblicato sul suo sito web (www. simplicityforchildren.com) l’elenco delle culle considerate pericolose.
Intanto un alto dirigente della Mattel, l’impresa americana che ha fatto togliere dalla circolazione milioni di esemplari dei giocattoli che produce in Cina, ha chiesto scusa per aver «recato danno» alla fama dei prodotti cinesi nel mondo. Lo scrive l’agenzia d’informazione Nuova Cina.

In un colloquio con Li Changjiang, direttore dell’ufficio per la qualità dei prodotti di Pechino, il dirigente, Thomas Debrowski, ha affermato che la grande maggioranza dei giocattoli «richiamati» erano difettosi a causa di un «errore nel progetto» e non per la cattiva qualità del materiale usato in Cina.

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