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Allarme-pirati: sulle navi spagnole vigilantes con armi da guerra

Il governo di Madrid corre al riparo: in Somalia e nelle zone a rischio sui pescherecci pattuglie private in grado di respingere gli assalti

Allarme-pirati: sulle navi spagnole vigilantes con armi da guerra

Non sono solo le navi italiane a essere nel mirino dei pirati che infestano - oltre ad alcune zone del sudest asiatico - anche le acque al largo della Somalia. Anche pescherecci e mercantili spagnoli sono finiti a più riprese nel mirino dei predatori. Ma mentre l'Italia ha scelto di affrontare l'emergenza con i metodi della trattativa diplomatica - a costo di venir e accusata di avere pagato il riscatto per riportare a casa i propri equipaggi, la Spagna punta tutto sulla soluzione militare. E poichè non ci sono le risorse per assegnare ad ogni nave che incrocia nelle zone a rischio, il governo socialista di Zapatero ha scelto di privatizzare la gestione dell'emergenza. Con un decreto legislativo emanato alla fine del mese scorso e con il regolamento ministeriale stilato subito dopo, viene allargata al mondo del commercio marittimo la presenza di vigilantes privati armati. E per mettere gli «sceriffi» in condizione di reggere lo scontro a fuoco con eventuali assalitori, il governo di Madrid ha autorizzato le imprese di sicurezza privata ad acquistare sul mercato ufficiale un lungo elenco di armi da guerra. Si tratta di armi micidiali il cui utilizzo era finora rigidamente riservato alle truppe regolari dell'esercito spagnolo, e che ora saranno in vendita - secondo procedure d'acquisto rigidamente regolate - anche alle aziende private. Su ogni nave con bandiera giallorossa impegnata in zone a rischio potranno essere presenti dunque gruppi di contractors armati fino ai denti e in grado di reggere - almeno per un po', possibilmente fino all'arrivo dei soccorsi - la battaglia con i pirati.
La legge che autorizza le navi ad armarsi è stata firmata il 30 ottobre da re Juan Carlos e pubblicata sulla gazzetta ufficiale. Il giorno stesso la vicepresidente del Consiglio, Naria TYeresa Fernandez de la Vega Sanz, ha diramato il decreto attuativo con l'elenco delle armi da guerra che le società di vigilantes potranno acquistare: «armi da fuoco con caliro uguale o superiore a 12,7 millimetri» e «armi da fuoco che utilizzano munizionamenti fino al 7,62 per 51 Nato». Roba impressionante, per chi se ne intende.

E - secondo articoli pubblicati recentemente sulla stampa spagnola - a sobbarcarsi il costo della trasfoirmazione di innocui pescherecci in unità da combattimento sarà per il 50 per cento il governo di Madrid.

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