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Un altro flop di Bersani La campagna del Pd bocciata da tutti

L'ultima campagna di tesseramento del Pd riesce a scontentare dirigenti ed elettori del partito. Tra manifesti (molti abusivi) e scarsa efficacia, la comunicazione di Bersani fa ancora flop

Un altro flop di Bersani La campagna del Pd bocciata da tutti

La campagna di tesseramento del Pd? Sembra più un incentivo a non tesserarsi. E anche se non si esprimono con gli stessi termini, esponenti ed elettori democratici hanno fatto sentire la loro riprovazione nei confronti di una campagna che è partita col flop.

Ma partiamo dall'inizio. Dai primi di gennaio, nella Capitale, cominciano ad apparire dei manifesti (molti dei quali abusivi) di diverso colore che veicolano un sibillino messaggio: "Conosci Farouk?", oppure "Conosci Eva?" o "Conosci Fabrizio?" e così via. Nella parte bassa, disponibile solo per colui che è in possesso di occhi di lince (dal momento che la scritta è piccolissima) si rimanda alla pagina www.facebook.it/imiei (il dominio .it di Facebook in realtà non esiste, anche se reindirizza al .com). Et voilà.

"Eva, Faruk, Fabrizio hanno passioni diverse, ma una cosa in comune? Cosa?": l'essere iscritti al Partito democratico. E' quello che gli esperti definiscono una campagna teaser, che (dovrebbe) incuriosire e lanciare la campagna vera e propria. Il punto è che non sembra aver lanciato alcunché, se non le invettive di militanti ed esponenti del Pd nei confronti dell'ideatore (Stefano Di Traglia, responsabile della comunicazione nazionale del Pd) e del fautore (il segretario Pier Luigi Bersani) del progetto rivoluzionario.

Al momento, la pagina Facebook presenta 643 "Mi piace" ed è piena di commenti negativi. Simone Pimpa scrive: "Poi se unitamente alla campagna si spiegasse anche il perché uno dovrebbe iscriversi al PD...parliamo di Penati? parliamo di Tedesco? parliamo di Loiero? parliamo di Milana? parliamo di Bassolino? oppure: ci spiegate che ne pensate della TAV in val di susa? dell'art.18? della riforma delle pensioni? dell'ICI alla chiesa cattolica?..."

Jampel M. Dell'Angelo ironizza: "ahahahha.. possiamo conoscere il budget per questa geniale campagna di comunicazione? Roma tappezzata di manifesti e 577 like!". Giuseppe Sollo spiega: "Io dovrei consigliare il "mio partito" gratis, anzi sovvenzionandolo pure? ma mi faccia il piacere....direbbe Totò. Sul social media marketing state rovinati, se volete un aiuto concreto contattate l'agenzia per cui lavoro...". Cosimo Jonsi Mongelli si chiede: "Cos'è sta roba? il tesseramento del Pd o della Standa?.

Ma non ci sono solo gli iscritti a criticare la campagna di tesseramento. La prima a farlo e a confermare che la campagna fosse del Pd è stata Cristiana Alicata, dirigente del Pd del Lazio, che in un articolo sul sito iMille 1 ha raccontato: "Mi avvicino ai manifesti, non hanno il committente, solo l’indicazione della tipografia. Chiedo di nuovo, soprattutto quando trovo su via Portuense il ponte della ferrovia che di solito è il luogo dell’abusivismo di destra quanto ai manifesti. E scopro. E non volevo scoprirlo. O meglio. Poteva essere anche una leggerezza quella dei manifesti e allora sarebbe stato meglio chiedere scusa. Invece niente. Scopro che è la campagna di tesseramento nazionale del Pd. È la campagna di tesseramento del più grande partito del centro-sinistra. Il mio". Non proprio una bella sorpresa.

La pensa allo stesso modo il vice presidente del Pd, Ivan Scalfarotto, il quale sul suo blog ha scritto: "La comunicazione politica è una cosa seria e molto, molto delicata. La capacità di stare in rete è una cosa che non s’improvvisa". Insomma, tra abusivismo e scarsa efficacia comunicativa, l'immagine del Pd non sembra guadagnare molto da questa iniziativa. Iniziativa che parte ufficialmente oggi. Non certo accompagnata dai migliori auspici.

E come se non bastasse, sul web è nata una controcampagna satirica. Sul sito ironico Quink, è stata realizzata una particolare versioni dei manifesti. Da Conosci Fabrizio si è passati a "Conosci la posizione del Pd sulle coppie di fatto?", "Conosci la posizione del Pd su Casini" e via dicendo.

E c'è da scommettere che questa campagna diventerà più virale di quella originale.

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