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Amato: "Le nuove Br erano meno isolate del gruppo della Lioce"
Roma - Le Brigate Rosse aderenti alla «seconda posizione» era meno isolato del gruppo di
Nadia Desdemona Lioce che faceva parte dell'ala «militarista». Lo ha detto oggi alla Camera
il ministro dell'Interno Giuliano Amato.
«L'impostazione della cosiddetta 'seconda posizionè, riflessa negli scritti e negli articoli
apparsi su 'Aurorà - ha precisato il responsabile del Viminale - non è rimasta sterile: siamo
ben lontani da quella rete indefinita di nascosti consensi e di nascoste complicità di cui le Br
usufruirono prima dell'assassinio di Aldo Moro, che rappresentò la fine delle solidarietà
intorno a loro, ma di sicuro c'è qualcosa di più dell'isolamento nell'azione militare dell'ala
militarista della Lioce», responsabile degli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi.
Per quanto riguarda gli obiettivi che l'organizzazione terroristica aveva intenzione di colpire
Amato ha però sottolineato come «alcuni dei bersagli delle nuove Br erano solo ipotetici»:
nei loro confronti non ci sono state «preispezioni, né controlli di orari» ovvero «atti
preparatori propedeutici all'azione». Per altri invece «sono stati compiuti effettivi atti
preparatori propedeutici ad un possibile attentato». In particolare per il punto "Marco Biagi",
centro di informazione sulle tematiche del lavoro gestito dal comune di Milano; l'abitazione
del professor Ichino; due dirigenti della Breda, uno dei quali risultava imputato per la morte
di alcuni operai per avvelenamento da amianto; un manager che ha ricoperto in passato
diverse cariche in Breda, Ansaldo e Finmeccanica.
Amato ha confermato inoltre i contatti tra le nuove B.R. e la criminalità organizzata.Sulla
presenza nella Cgil di sette dei presunti terroristi arrestati il ministro dell'Interno ha detto che
la loro iscrizione «è di lettura ambivalente: può trattarsi tanto di adesione di questi iscritti alla
Cgil, tanto di infiltrazione» nel sindacato. «Non sono in grado di avvalorare l'una o l'altra di
questa tesi, ma vanno tenute in conto entrambe come possibili spiegazioni».
E sulla presenza dei brigatisti nel sindacato è tornato anche il segretario della Cgil
Guglielmo Epifani. «Sulla lotta al terrorismo mi permetto di dire che non intendiamo accettare
lezioni da parte di nessuno perchè in questi giorni ho sentito cose giuste e anche cose
profondamente ingiuste, cose dette a sproposito e cose dette molto a sproposito. Si
rassicurino tutti siamo e restiamo quelli che siamo, e cioè impegnati in prima linea a
combattere il terrorismo per prevenirlo e per non scordarcelo il giorno dopo, perchè questa
è la nostra caratteristica».
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