Controcultura

Amo Rossellini e la Magnani Vivrei in Italia...

E poi: «Ho finito Un tram che si chiama desiderio. Mi sembra una commedia riuscita»

New Orleans, 9 Aprile 1947

Caro Jay,

Temevo tu avessi deciso di considerarmi «Derrière garde» e mi avessi cancellato dalla tua lista.

Il caldo e l'umidità stanno scendendo su New Orleans e sto pensando di andare altrove. Da come stanno andando le cose sarebbe meglio lasciare il Paese per un po'. Se sopravviviamo ai prossimi dieci anni, forse l'aria ritornerà pulita, ma al momento sembra esserci un'indicibile sporcizia. Al potere ci sono soltanto opportunisti o gangster. La grazia della ragione è uscita dalla nostra vita pubblica con Franklin Delano Roosevelt. Non sembra esserci una sola intelligenza normale al lavoro negli affari della nazione. Non sei spaventato? Ho lavorato un po', ho finito una lunga commedia ambientata a New Orleans, Un tram che si chiama desiderio, mi sembra riuscita. Sono ormai contagiato dalla tua passione per Kafka, da quando ho letto La Tana. Assomiglia così tanto al nostro Dipartimento di Stato.

Tuo Tenn

Londra, 9 Luglio 1948

Caro Jay,

L'Inghilterra è un indefinibile orrore, simile a un morbo non diagnosticato che ti consuma. Le classi superiori sono ipocrite e fredde, continuano a mangiare in piatti d'oro e si vestono per cena, ti ospitano sfarzosamente il weekend e lunedì ricevi un biglietto in cui ti chiedono se hai rubato un libro da loro. La gente per le strade è tetra e apatica, tutti sono maleducati, il teatro è vecchio e stantio, senza immaginazione. Qui, come fra gli artisti europei, va di moda Sartre, e la sua nuova pièce Le mani sporche. Ma anche Rossellini e Anna Magnani valgono e l'Italia è molto più viva e cordiale. Preferirei vivere lì se potessi. Invece tornerò il 30 agosto. Ho venduto la mia jeep quando ho lasciato Roma.

Tenn

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