Controcultura

Mogol. Amore, vita e pop. Gli aforismi d'autore

Mogol. Amore, vita e pop. Gli aforismi d'autore

Ben pochi hanno la capacità di Mogol di scolpire pensieri fulminei. È un talento innato che in tutti questi decenni è diventata un'arte impareggiabile e che ora, a 82 anni compiuti, in forma e brillante come sempre, lui sublima un'altra volta in un libro di pensieri e parole che per comodità si possono definire aforismi. La sintesi e la profondità. La capacità di essere popolari e «alti» nella stessa frase.

«Gli aforismi sono pensieri scritti con poche parole. A volte strappano un sorriso e a volte una riflessione consolante o preoccupante. Dolci come le arance, aspri come i limoni», scrive Mogol all'inizio di questo Le Arance e i Limoni. Aforismi, pensieri e parole che va in libreria per Minerva. Il suo secondo volume di aforismi dopo il bel successo de Le Ciliegie e le Amarene del 2012. Sfogliando queste trecento fulminee pagine, ci si rende conto del perché in mezzo secolo Giulio Rapetti Mogol sia diventato un caposaldo della cultura popolare italiana, e non soltanto grazie al gigantesco e inestinguibile lavoro con Lucio Battisti. In realtà lui ha aperto, quasi creato, una parte del nostro linguaggio che non ha paura di essere colto ma che riesce sempre a essere comprensibile a tutti.

Come Montanelli nei propri insuperabili fondi, così Mogol ha il dono e l'intelligenza di entrare nelle sensibilità popolare senza urtarla, senza squassarla come piace tanto oggi, senza neanche spaventarla o incupirla. Lo fa con le parole giuste. Quelle che fanno riflettere. In questo Le Arance e i Limoni ci sono i cromosomi del Mogol ormai diventato patrimonio culturale italiano, quello che si impose per conservare nel titolo di un disco di Battisti una parola che l'editore voleva cancellare perché desueta: uggiosa. Oggi, per capirci, la usano tutti. «La cultura popolare selezionata da incompetenti sta affondando in un pantano di interessi», scrive quasi a metà del volume. Più che un aforisma, è una foto della realtà. E, istantanea dopo istantanea, in questi pensieri Mogol mette a fuoco la propria idea di mondo nella quale, specchiandosi, tanti di noi potranno ritrovarcisi.

Ci potrebbe essere una connessione tra la morte e il ventre materno? Lo scopriremo solo morendo.

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Per indignarsi bisogna prima avere una dignità.

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Il buon senso non ha colore.

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Senza meritocrazia non c'è democrazia.

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L'amicizia ci aiuta a vivere. Quando nella vita foriamo una gomma, è bello vedere un amico che prende il crick.

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Il vento anima le bandiere come l'entusiasmo gli uomini.

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Cosa distingue il sogno dalla realtà? L'attività sensoriale.

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Le grandi idee hanno vita difficile. Le frena la mediocrità.

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Tutti abbiamo paura della morte. Ma riflettiamo un momento: non sarebbe più terrorizzante sapere di dover vivere in eterno?

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Gli uomini piccoli si autogonfiano per arrivare in cielo, ma non salgono di un centimetro.

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Essere o non essere. Questo è il problema.

Recentemente ha vinto il non essere.

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Ogni moglie è anche un po' la mamma di suo marito.

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L'arroganza allontana più di un cattivo odore.

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Sapete perché certa gente ha la puzza sotto il naso? Perché sono nauseati dal loro stesso odore.

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Secoli fa sbarcarono gli alieni per civilizzarci ma rinunciarono subito.

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L'arte è figlia del cielo.

L'effetto è il surrogato dell'arte.

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«Mio figlio è bravo. È la maestra che è scema».

Così si rovinano i bambini.

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Il corpo è un regalo. L'anima una conquista.

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La sorveglianza offende. Soprattutto i ladri!Il perdono tanto più costa, tanto più vale.

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L'influenza del computer: «Da virtuosi a virtuali».

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La libertà è una conquista personale. I muri spesso sono solo nella nostra mente.

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Quando uno prende un microfono, non lo molla più.

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Risolvere un problema a metà è il sistema più veloce per crearsene due.

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Matera: la storia dell'uomo in un solo sguardo.

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La vita dell'uomo è uno starnuto.

Eccì!

Ed è finita.

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La vita è troppo corta per dedicarla a qualcuno che non ti esprime il suo affetto.

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Al di là di ogni condizione culturale o economica, l'umanità si divide in due categorie: i signori e gli altri.

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Se contraddetti, i dittatori possono uccidere, le persone scorrette insultano. I primi vanno rimossi, le seconde solo dimenticate.

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Non sono pochi quelli che a pensare gli viene il mal di testa.

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Lancinante, il pensiero sbatte contro la paura per poi dissolversi nel quotidiano.

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Ogni uomo onesto sa che il futuro del Paese dipende anche da noi gente qualunque.

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La droga è una strega che, con la voce di un ragazzo, ti inviterà a provarla:

«Una sniffata non ti costa niente».

E invece ti costerà la vita.

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Nei bambini l'invidia e il desiderio del ciuccio non naturali. Negli adulti il desiderio del ciuccio si può perdonare.

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Chi è geloso non è certo vincente, ma chi tradisce non è proprio nessuno.

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La vita è un regalo con una scadenza e una sorpresa.

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La nonna del mio amico Mimun: «Non vedo l'ora de morì pe' riposamme».

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L'indifferenza è assoluta nel regno minerale, possibile in quello animale e preoccupante tra gli uomini.

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La bellezza e la salute camminano a braccetto.

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La cultura popolare selezionata da incompetenti sta affondando in un pantano di interessi.

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Tutte le stagioni hanno bellezze da essere vissute. Come tutte le età.

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La vita è un film in cui tu sei l'attore, e il destino lo sceneggiatore e il regista.

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Vedere l'amore nelle coppie anziane consola.

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Temo ci sia più futuro nel nostro recente passato che nel nostro avvenire.

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Chi dice le bugie, costruisce i muri solo con l'intonaco.

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Nei bambini è l'ignoranza che protegge l'innocenza. Negli adulti è l'ignoranza che uccide l'innocenza.

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Le persone sono spesso meglio di quello che vogliono sembrare.

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C'è chi ha l'anima e chi un facsimile.

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Le bambine di tre anni quando incontrano un bimbo di pari età giocano a fargli da mamma.

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Le parole che mettono allegria sono una manciata di coriandoli.

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L'ultimo mio desiderio: affondare in un mare di innocenza.

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