Simona Lorenzetti
TorinoDue anni e mezzo di lotta alla politica del governo sullimmigrazione clandestina. Due anni e mezzo di attentati, manifestazioni violente, assalti al Cie, alla Croce Rossa, alla Lega Nord. Oltre sessanta episodi racchiusi nelle 102 pagine che compongono lordinanza di custodia cautelare che allalba di ieri ha fatto scattare le manette per sette anarchici torinesi, accusati di associazione a delinquere finalizzata a commettere decine di reati che vanno dallistigazione a delinquere al danneggiamento, dalla violenza privata, allinterruzione di pubblico servizio.
Per tre anarco-insurrezionalisti, Andrea Ventrella, 36 anni, Fabio Milan, 32, Luca Ghezzi, 20, si sono aperte le porte del carcere. Arresti domiciliari, invece, per Paolo Milan, 27 anni, fratello minore di Fabio, Maja Cecus, 32 anni di origine bosniaca, e Marco De Ros, 37 anni. A questo va aggiunto il divieto di dimora nella provincia di Torino per Massimo Aghemo. Loperazione della Digos ha di fatto decapitato i vertici del movimento anarchico insurrezionalista e in particolare coloro che si sono riuniti sotto la sigla «Assemblea Antirazzista Torinese», che aveva la propria base logistica nella sede di Radio Black Out. Lemittente, portavoce di tutto il mondo antagonista, trasmette da via Cecchi, in locali concessi in affitto agevolato dal Comune di Torino in considerazione del «particolare interesse sul piano delle possibilità di diretto contatto dellamministrazione con una vasta area del mondo giovanile». Il contratto è scaduto il 30 novembre 2009, ma nessuno per ora ha abbandonato i locali che risultano a tutti gli effetti abusivamente occupati.
Nellordinanza il Gip, Emanuela Gai, ricostruisce passo dopo passo tutte le azioni dimostrative del gruppo. Nellordinanza si fanno risalire le prime manifestazioni di protesta al maggio del 2005 a seguito del decesso di tre clandestini. Ma è nellestate del 2007 che le manifestazioni di protesta assumono toni più violenti e soprattutto in luglio che si crea una indissolubile collaborazione tra gli anarchici e gli stranieri ospiti del Cie. Gli anarchici iniziano a fomentare le rivolte allinterno della struttura di corso Brunelleschi.
Di volta in volta si creano contatti, così da far coincidere le proteste allinterno del Centro con azioni mirate di disturbo nelle vie circostanti, come lesplosione di petardi. Il salto di qualità è rappresentato, secondo gli investigatori, dal coinvolgimento degli stranieri «nelle iniziative poste in essere dal movimento che, negli anni seguenti, era stato sempre più incline a promuovere e organizzare pubbliche manifestazioni finalizzate a intercettare il consenso degli immigrati nellambito di un vasto programma contro le istituzioni pubbliche». Emblematico è lincitamento costante alla distruzione delle carceri, dei centri di detenzione temporanea e allo scontro con la «polizia nemica». Incitazioni che hanno spesso trovato terreno fertile, come nel caso di una manifestazione datata 19 febbraio 2009 sulla scia dei disordini scoppiati a Lampedusa.
A scandire questo connubio le intercettazioni telefoniche. In una conversazione del luglio 2009 Andrea Vetrella parla con un tale Bikiki che dice di avere dei numeri di telefono di alcuni extracomunitari arrestati a Sanremo che ora sono al Cie. Quindi Bikiki chiede a Ventrella se la legge sia passata, riferendosi al pacchetto sicurezza che aumenta il periodo di detenzione allinterno del Cie. Andrea Ventrella conferma e dice che entrerà in vigore entro due settimane e varrà anche per chi è già dentro. Bikiki gli chiede allora come mai la volta prima fosse stata bloccata e Ventrella risponde: «Perché laltra volta dentro avete fatto talmente tanto casino, soprattutto a Milano, a Torino e a Bologna, che hanno avuto paura e lhanno tolta; adesso bisogna ricominciare a fare casino e la taglieranno». In unaltra intercettazione vengono registrati Massimo Aghemo e un extracomunitario ospite del Cie. Luomo dice ad Aghemo: «Abbiamo ricevuto le lettere, abbiamo messo tutti daccordo, da domani sciopero, non mangia più nessuno... siamo 90 persone, adesso buttiamo i materassi fuori da dove dormiamo, buttiamo tutto fuori, vogliamo accendere un fuoco. Cè casino adesso».
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