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Ancelotti: «Il gol? Noi abbiamo sbagliato ma anche l’arbitro...»

LecceRonaldinho trova il suo primo gol il trasferta, ma il Milan non riesce a sfatare il tabù di Lecce, dove raccoglie un punto soltanto. Un punticino misero, arrivato in un vero e proprio feudo del tifo rossonero (almeno 10mila dei 31mila tifosi presenti allo stadio di via del Mare indossavano sciarpe, magliette o cappellini del Milan) dopo aver giocato «una delle migliori partite di questo campionato, sia tra quelle disputate in casa che tra quelle in trasferta, dove abbiamo creato numerosissime occasioni da rete». Sintetizza così il pareggio contro il Lecce il tecnico rossonero Carlo Ancelotti, attaccando più l’arbitro che la propria difesa, non impeccabile nell’azione del gol di Esposito, che salta ed anticipa di testa il diretto marcatore Filippo Inzaghi: «Da nessuna parte - spiega riferendosi al fallo fatto da Emerson da cui è scaturito il gol leccese - viene fischiato un fallo del genere: in Italia gli arbitri fischiano un po’ troppo. La partita era vinta».
Anche Adriano Galliani, vicepresidente vicario della società di via Turati, mastica amaro, per una vittoria sfumata a due minuti dalla fine e per il contemporaneo sorpasso in vetta dell’Inter, vittoriosa sull’Udinese - guarda caso - proprio nei minuti di recupero. «Continuiamo la nostra striscia, abbiamo stradominato, proseguiamo a lottare per lo scudetto», le prime parole a caldo di Galliani, che aggiunge: «Crediamo di avere una grande squadra, ai punti il Milan avrebbe vinto largamente. Il campionato è difficile, tutti hanno buoni giocatori, oggi ha deciso il recupero. Spiace perdere così due punti al 92’ eravamo ancora primi in classifica. Pazienza, la vita continua».
Bonera, uno dei migliori in campo nelle fila rossonere, ripensa invece a quel rigore non concesso dall’arbitro Bergonzi, quando ancora il risultato era fermo sullo 0 a 0: «Mi sembra abbastanza evidente - annota -: Stendardo mi affossa». E sulla gara spiega come «abbiamo fatto dei progressi sul piano del gioco: siamo soddisfatti per i miglioramenti, un po’ meno per i risultati».
Dall’altra parte il tecnico leccese (ma milanese di nascita e da sempre tifoso rossonero) Mario Beretta, rende onore agli avversari («Milan o Inter? Attualmente la squadra di Ancelotti è la più forte»), e riempie di elogi la sua squadra: «Siamo stati molto bravi a contrastare il Milan con le nostre armi, una squadra dove giocano grandi campioni e che ha un possesso palla straordinario. Sapevamo che sarebbe stata una partita di sofferenza, ma noi l’abbiamo interpretata molto bene».
Soprattutto grazie alla rete in extremis di Andrea Esposito, al suo primo gol in serie A: «Non mi sarei mai immaginato - spiega il leccese - di segnare il mio primo gol, proprio contro il Milan: era la squadra che tifavo da ragazzino. Entrare e fare gol così è stato fantastico». Poi il pensiero vola alla nazionale, e alle belle parole espresse dal ct Lippi nei suoi confronti: «Ringrazio Lippi per le belle parole, ma ora penso a giocare qui a Lecce e a guadagnarmi il posto.

Poi qualunque cosa verrà, sarò contentissimo», la chiosa del calciatore giallorosso.

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