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Ancona, il tecnico rapito liberato dai sequestratori Resta oscuro il movente

Già rilasciato il tecnico informatico di 46 anni, Andrea Uncini, impiegato in un'azienda di Fabriano che produce circuiti stampati, sequestrato ieri da due banditi incappucciati

Ancona, il tecnico rapito 
liberato dai sequestratori 
Resta oscuro il movente

Ancona - Un tecnico informatico di 46 anni, Andrea Uncini, impiegato in un'azienda di Fabriano che produce circuiti stampati, è stato sequestrato ieri pomeriggio a Rosora (Ancona), da due banditi incappucciati che lo hanno caricato a forza su un furgone Mercedes bianco e si sono dileguati a tutta velocità. Il rapimento-lampo dal movente ancora oscuro è terminato questa mattina poco dopo le otto.

Il rapimento-lampo E' avvenuto poco dopo le sei e mezza di fronte alla villetta di Contrada Pratelli 52 dove Uncini vive con la moglie Annalisa, ragioniera in uno studio di commercialisti, e i figli Filippo, di 16 anni, e Jarno, di 6. "Una famiglia tranquilla, gente a posto, che lavora, non certo facoltosa", dice il sindaco Lamberto Marchetti, il quale non crede affatto alle voci di "debiti o peggio prestiti a usura" diffusesi subito dopo la sparizione di Uncini. Nessuna richiesta di riscatto è mai giunta ai parenti, né si sa se nelle settimane scorse l'impiegato abbia ricevuto minacce o richieste di denaro. Le indagini, coordinate dal pm di Ancona Marco Puccilli e condotte dai carabinieri, ancora in corso dal momento che la famiglia Uncini non è ritenuta facoltosa, e il rapito non ha precedenti penali. Secondo il sindaco, marito e moglie stavano ristrutturando con "molti sacrifici" la vecchia casa dei genitori, una villetta piuttosto isolata, non lontana dal cimitero di un paese di 1.800 abitanti, sotto choc per un fatto del genere, totalmente inedito da queste parti.

La ricostruzione del rapimento Drammatiche le sequenze del rapimento, anche queste però ricostruite attraverso versioni piuttosto discordanti. Andrea Uncini sarebbe stato portato via sotto gli occhi del figlio maggiore, nel cortile della villetta. Si era appreso che i due banditi erano armati di pistole elettriche, ma l'Arma ha precisato che nel sequestro non risultano impiegate armi. Si sa che Filippo ha cercato di correre in soccorso del genitore, ma Uncini gli ha gridato "Scappa! vai via, chiuditi dentro..." prima di essere inghiottito dal furgone. In casa era presente anche il piccolo Jarno, che per fortuna non si è accorto di nulla, ed è stato subito portato via da una vicina e amica di famiglia.

Annalisa Uncini era ancora al lavoro.

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