«Gli antifascisti contro di me? Io sono figlio di deportato»

Alberto Giannoni

Il Giorno del ricordo è passato ma le polemiche no. L'ultimo caso sulle foibe scoppia in Zona 2, quella che ha ospitato la cerimonia con il sindaco Beppe Sala accanto al presidente del municipio, il leghista Samuele Piscina. Proprio Piscina ha risposto al suo ex rivale Alberto Ciullini, che su facebook ieri ha contestato le iniziative previste dal municipio 2, di cui è consigliere»: «Cinquemila euro per uno spettacolo teatrale o un reading musicale - aveva scritto Ciullini - Vuoi vedere che quello che è uscito dalla porta della Palazzina Liberty, rientra dalla finestra del Trotter? Non sia mai». Ciullini si riferiva all'evento del municipio 4, inizialmente previsto alla palazzina Liberty e poi spostato nella sede della Zona. «Una volta si chiamava "vigilanza antifascista" - ha scritto l'ex candidato - Mi sa che ce ne ancora un gran bisogno». «Becero negazionismo - ha ribattuto Piscina - Tacciare di fascismo chi è stato trucidato nelle foibe e chi ha dovuto lasciare casa, lavoro e affetti senza mai ricevere un indennizzo è alquanto squallido e vergognoso».

E il promotore degli eventi, l'assessore alla Cultura Marzio Nava, che modererà l'incontro al parco Trotter, risponde con fermezza: «C'è ancora qualcuno che legge la storia attraverso la lente deformante dell'ideologia, invece un tema così dovrebbe essere ormai condiviso. La vera questione fu la tragedia degli istriani e dalmati, non è il conflitto delle fazioni di oggi. Nel nostro dibattito non c'è l'ombra di un politico, di destra o di sinistra. Io stesso - ricorda Nava - sono figlio di un deportato alla fine della seconda guerra mondiale, mio padre è stato un anno e mezzo in un campo di concentramento, io sono un liberal socialista e non posso certo esser additato a esponente di chissà quale destra.

Invece la questione continua a essere strumentalizzata».

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