Economia

Antitrust: indagine sui costi dei bolletini postali

L'Autorithy apre un'indagine per abuso di posizione dominante da parte dell'azienda per il pagamento dei bollettini: "Nel servizio incasso-pagamento ha una quota di mercato intorno al 90%. E le condizioni per gli utenti sono troppo gravose"

Antitrust: indagine sui costi dei bolletini postali

Roma - Posizione dominante sui bollettini postali. L'Antitrust ha deciso di avviare un'istruttoria per verificare se Poste abusi della propria posizione dominante nel settore dei servizi di incasso e pagamento, "escludendo lo sviluppo di modalità alternative offerte da altri operatori e applicando condizioni contrattuali eccessivamente gravose nei confronti degli utenti finali". Secondo l'Antitrust, infatti, Poste Italiane detiene, nel mercato dei servizi di incasso-pagamento sostituti dei bollettini postali, quindi comprensivo oltre che dei bollettini postali anche del Mav e dei bollettini bancari `"freccia", una quota di circa il 90%, quota che resta comunque superiore al 50-55% anche se si considerano i servizi di incasso-pagamento ricorrenti (Rid).

Le commissioni Proprio grazie a questa posizione dominante, Poste italiane, spiega l’Authority, "sarebbe in grado di applicare condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose agli utenti finali che devono pagare i bollettini postali, scaricando su di loro commissioni relative a servizi resi ai beneficiari dei pagamenti quali la rendicontazione: per chi incassa, in particolare le aziende erogatrici di servizi come luce, acqua e gas, ma anche pubblica amministrazione ed enti locali, Poste italiane prevede infatti l'applicazione di commissioni di incasso anche nulle, facendo invece gravare su chi effettua il versamento, una commissione di pagamento pari a 1,10 euro a bollettino (nel caso di pagamento allo sportello)".

Nessun pagamento alternativo A queste condizioni, prosegue l’Antitrust, i soggetti che devono incassare sono ovviamente disincentivati dal ricercare strumenti di incasso alternativi e competitivi sul mercato di natura bancaria-finanziaria.

Il potere di Poste italiane di determinare gli standard del bollettino postale, escludendone l'interoperabilità al di fuori della rete postale, ostacola, anche lo sviluppo di modalità di pagamento alternative offerte da altri operatori: la mancata indicazione dell'iban sul bollettino postale, espressamente esclusa da Poste italiane, non permette ad esempio, modalità di versamento sul conto corrente postale del beneficiario, attraverso il sistema interbancario, a condizioni meno onerose per l'utente.

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