Armani gioca a Bridge in cucina

«È un rifugio dove la semplicità deve mettere a proprio agio gli ospiti»

Michela Orefice

Il 2006 segna un importante sviluppo della collezione Armani/Casa: l'introduzione del primo sistema per la cucina «Bridge», che segue l'innovativa proposta dello scorso anno di «Guapo», sistema modulare per il bagno che si sta ampliando. Perché una cucina di Armani? Questi mobili rappresentano da sempre il nucleo centrale della casa e costituiscono davvero l'ultima frontiera che lo stilista vuole esplorare attraverso il proprio inconfondibile stile, nel desiderio di sviluppare un'esperienza completa dell'ambiente casa. Non si tratta di una cucina ipertecnologica dal punto di vista estetico, l'alta tecnologia è sempre nascosta dietro un'eleganza sofisticata, proprio come se vestisse un rigoroso e semplice abito della «maison». La peculiarità di questa cucina risiede nel fatto che è stata concepita per avere «due facce» e «due anime»: l'unità centrale, un elemento bifacciale sovrastato da un ponte in sukupira che accoglie il piano di lavoro, da una parte interagisce con altri elementi funzionali della cucina (blocco dispensa, blocchi caldo e freddo), dall'altra si pone in dialogo con l'area pranzo e mostra un look più glamour. Nella prima proposta presentata in Aprile al Salone del Mobile di Milano «Bridge» viene corredata da un sistema di pannelli scorrevoli rivestiti in canneté color tabacco che, chiusi o aperti, consentono di separare o mettere in contatto l'area cucina e la zona pranzo. Nel piano di lavoro in metallo nero si inseriscono fuochi e lavelli, il blocco caldo include forno, microonde e scalda vivande; il blocco dispensa include scaffali fissi o removibili; il blocco freddo include doppio frigo, cassetti freezer e cantina. Tutto il sistema gode di materiali naturali, laminato dalla superficie intrecciata, tessuto lavabile: materiali inediti che trasformano il locale cucina in ambiente sofisticato e originale. Informazioni al n. 02.

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