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Arriva a Roma l'emiro del Kuwait: vedrà Berlusconi, Napolitano e pure il Papa

Una visita che il ministro degli Esteri Frattini definisce di «enorme importanza». In agenda il petrolio, la sicurezza della regione del Golfo e le commesse delle imprese italiane

Incontrerà Berlusconi, pranzerà con Napolitano, parlerà con gli imprenditori, vedrà pure il Papa. Arriverà con tutta la sua corte e sarà trattato, è proprio il caso di dirlo, come un sultano. Sheikh Sabah Al-Ahmad Al Jaber Al Sabah, emiro del Kuwait, sarà a Roma lunedì e martedì per una visita, la prima dopo 19 anni, che entrambe le parti definiscono «di enorme importanza». Due i temi forti in agenda: dare un impulso alle relazioni bilaterali, nel contesto dei rapporti fra Unione Europea e Golfo, e la sicurezza, tenendo conto del «ruolo primario» che l'emirato svolge per la stabilizzazione regionale.
Una visita a cui l'Italia attribuisce una grandissima rilevanza, come ha sottolineato Franco Frattini. In un'intervista alla Kuwait news agency (Kuna), il ministro degli Esteri ha parlato della «profondità dei legami di amicizia e cooperazione che tradizionalmente legano i due Stati», ricordando «il sostegno costante e forte dell'Italia al Kuwait e alla sua sovranità, culminato nella difesa della sua indipendenza durante l'invasione irachena». Sono passati vent'anni. «Oggi - ha spiegato Frattini - siamo in una fase nella quale l'Iraq non costituisce un pericolo per il Kuwait». L'arrivo dell'emiro si inserisce - secondo la Farnesina - «nell'ambito della politica di approfondimento delle relazioni economiche con i Paesi del consiglio di cooperazione del Golfo». Paesi che hanno un ruolo di «moderazione ed equilibrio» su dossier delicati come la pace in Medio Oriente, l'Iraq, l'Iran e anche stabilizzazione dell'Afghanistan.
Si discuterà dunque di temi politici, ma anche di economia. L'emiro, dopo una tappa in Germania, è stato ospite di una cena offerta dal console generale del Kuwait a Milano. Nel 2009, l'Italia - che rappresenta per l'Emirato un importante partner commerciale - ha esportato laggiù beni per un valore superiore ai 600 milioni di euro. Tra i prodotti «made in Italy» maggiormente gettonati: macchinari, apparecchi meccanici e quelli del lusso. Diverse, poi, le imprese italiane presenti nell'Emirato che operano, tra l'altro, nei settori petrolifero e della desanilizzazione delle acque.
La visita dell'emiro era stata preceduta, nel novembre del 2009, dal viaggio in Italia del primo ministro Sheikh Nasser Al-Mohammad Al-Sabah, che aveva discusso con Silvio Berlusconi come rafforzare le relazioni bilaterali a livello politico, economico e culturale. L'incontro si concluse con la ratifica di due accordi: uno sulla creazione di una commissione congiunta per la cooperazione, l'altro in campo medico e scientifico. Il Kuwait e l'Italia avevano in precedenza firmato un protocollo di intesa sull'aviazione civile. Intese che adesso possono essere rafforzate.

Il governo italiano, ha detto Frattini, è particolarmente interessato a tre settori: le infrastrutture civili, quelle petrolifere e le tecnologie del settore sicurezza e difesa.

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