Roma

Arriva la stangata del Campidoglio su rifiuti e Irpef

Il 2007 comincia sotto i peggiori auspici per i contribuenti romani. Già super-tartassati dalla giunta regionale di Marrazzo, che non sa più come arginare il deficit sanitario, ora dovranno - anzi, dovremo tutti - subire nuovi aumenti fiscali e tariffari che saranno varati a breve dal Campidoglio. E per fortuna l’amministrazione provinciale ha un bilancio limitato e quasi scarsa potestà impositiva, altrimenti ci saremmo dovuti aspettare qualche «scherzo» del genere pure da Gasbarra.
La novità negativa è stata, purtroppo, già confermata in ambienti capitolini. La giunta Veltroni, come al solito insuperabile in fatto di comunicazione, sta cercando di «indorare la pillola» quanto più possibile. Non è un caso che proprio ieri, nel confermare i cambiamenti in vista sul fronte dell’Ici, dell’addizionale Irpef e della Tariffa rifiuti (Tari), si è messo l’accento sul fatto che l’Ici sulla prima casa, come promesso, a partire dal 1 gennaio 2007 diminuirà dal 4,9 al 4,7 per mille. Insomma, uno 0,2 per mille in meno, una vera inezia, che presto potrebbe essere del tutto annullata dalla revisione degli estimi catastali.
L’altra faccia della medaglia, per gli abili «comunicatori» veltroniani, è quella dei «ritocchi al rialzo», ma con importi e modalità ancora da definire, per addizionale Irpef e Tari. Un uso forse un po’ maldestro di eufemismi per evitare di parlare di «aumenti» e un «differimento temporale» per annacquare ancora di più la stangata.
E infatti il sindaco Walter Veltroni ieri non si è voluto sbilanciare e su eventuali ritocchi ha detto: «Vedremo nei prossimi giorni», riferendosi alla manovra di bilancio che approderà presto in consiglio comunale.
Che di «stangata» si tratti, sono i numeri a dirlo, non certo le opinioni di chi scrive o chi commenta. Mentre l’Ici (solo quella sulla prima casa, peraltro) viene diminuita dello 0,2 per mille, la Tariffa rifiuti potrebbe essere aumentata del 20 per cento. Questa, almeno è la richiesta avanzata dal presidente dell’Ama Hermanin nei giorni scorsi. Una bella differenza, insomma, anche se in Campidoglio fanno notare che l’importo della Tari nella capitale è fermo da 4 anni: significa, forse che l’inflazione, negli ultimi anni, ha galoppato al ritmo del 5 per cento annuo? Qualcuno provi a spiegarlo, se ci riesce. Fonti ufficiali del Comune fanno, però, notare che ancora non è stata quantificata la percentuale del «ritocco».
L'orientamento, secondo quanto si è appreso, è quello di una diversificazione della tariffa tra utenze domestiche e non, e tra zone della città più o meno servite, facendo corrispondere gli aumenti a chi usufruisce di un servizio maggiore, come ad esempio le zone centrali e semicentrali di Roma.
Quanto all’addizionale Irpef, attualmente allo 0,2%, cioè al minimo, a ottobre, quando la Finanziaria era in fase di elaborazione, in Campidoglio si ipotizzava un aumento allo 0,5% (cioè, più che un raddoppio). Ma, si fa ora notare, nulla è stato ancora deciso.
Le carte, comunque, si sveleranno a breve: entro gennaio, come ha più volte assicurato l’assessore alle politiche economiche Marco Causi, il consiglio comunale varerà la manovra di bilancio, con tutti i provvedimenti connessi.

Anche se il Comune, come ha chiarito una recente circolare del ministero dell’Interno, avrebbe tempo fino a marzo per vararlo, senza incorrere nell’esercizio provvisorio.

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