Cronaca locale

Arrivano i bar etici: diranno basta a chi beve troppo

Il divieto è già previsto dalla legge ma il sindaco ora chiede più rigore. Sarà escluso dal coprifuoco chi firma il codice di autoregolamentazione

Arrivano i bar etici: 
diranno basta 
a chi beve troppo

Niente alcol a chi è già in stato di ebbrezza. Lo prevede già il Codice penale, ma dato che «tanti bar hanno la brutta abitudine di svendere una volta a settimana o anche più spesso la birra per svuotare il deposito, meglio insistere». La raccomandazione del sindaco verrà inserita esplicitamente nel nuovo regolamento per i pubblici esercizi che la giunta comunale approverà molto probabilmente già nella seduta di domani. Una stretta alle licenze facili, il Comune detta una lista di requisiti e premi per chi chiede di aprire un nuovo locale. E insieme accoglierà la proposta dell’Epam di estendere a tutta la città quel Codice di autoregolamentazione già applicato da un centinaio di gestori tra corso Como, Arco della Pace e Navigli: nel decalogo c’è ad esempio un servizio di tutor della sicurezza e il divieto di vendere bottiglie in vetro dopo le 21. In cambio, Palazzo Marino salverà dal coprifuoco quei locali che firmano il patto e saranno riconoscibili da un bollino blu in vetrina. Una via per evitare il conflitto davanti al Tar (l’udienza è fissata per il 21 dicembre) tra il Comune e l’associazione dei pubblici esercizi che ha fatto ricorso contro le ordinanze anti-degrado.
La proposta è emersa ieri al tavolo per la sicurezza riunito in Prefettura. E la soluzione alternativa è arrivata proprio dal sindaco: «Chiederemo ai pubblici esercizi di sensibilizzare il personale a non servire alcol ai minori di 16 anni e a chi è in evidente stato di ebbrezza. Una volta adottato il Codice di autoregolamentazione e approvato dalla giunta il nuovo regolamento sui pubblici esercizi, potremmo rivedere gli orari di chiusura dei locali». In base alle recenti ordinanze, bar, ristoranti, discoteche, devono chiudere tra mezzanotte e le due. Una richiesta che era arrivata innanzitutto dalla Lega, che ora batte le mani alla Moratti: «Lo stralcio dei pubblici esercizi va nella direzione che auspicavamo - conferma l’assessore lumbard alla Siocurezza della Provincia, Stefano Bolognini, presente al tavolo in prefettura -. La riduzione degli orari deve restare invece in vigore per le kebabberie, i centri massaggi che nascondono spesso altre attività che creano rischio per la sicurezza. Linea dura anche per chioschi aperti la notte e ambulanti». Dai locali serali però «ci aspettiamo ora il massimo rispetto del codice di autoregolamentazione, soprattutto per quanto riguarda la somministrazione di alcolici, ben venga anzi l’aumento di sanzioni se trasgrediscono».
Il presidente dell’Epam Alfredo Zini è soddisfatto per il passo indietro sulle ordinanze. Se serve all’obiettivo, bene il richiamo a non servire alcol a minorenni e ubriachi ma «è già previsto dalla legge e i nostri associati lo rispettano. Non vorremmo trasformare i gestori in vigili. Invece di stare addosso solo ai bar e locali, il Comune dovrebbe concentrarsi di più sui rave party».
Tra i punti del nuovo regolamento comunale: per chi chiede la licenza non sarà obbligatorio garantire posti auto accanto al locale, ma la presenza di parcheggi farà ottenere dei punti in più.

Idem l’insonorizzazione dei locali.

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