Politica

Arte e moda: Trieste fa omaggio con una mostra alla stilista Raffaella Curiel

La rassegna, aperta fino al 18 luglio, espone gli abiti della creatrice triestina ispirati a grandi artisti come Picasso, Degas, Klimt, Vermmer, Van Gogh, Frida Kahlo. A lei il Premio «Donna dell'Anno», della Federazione italiana donne arti professioni affari.

Contaminazioni tra arte e moda di una stilista colta ed eclettica. Raffaella Curiel torna a casa, nella sua Trieste, per riceverne l'omaggio rappresentato da una grande mostra dedicato all'ispirazione dei suoi abiti per i grandi capolavori culturali.
Ecco la casacca in crepe de chine dipinta a mano dalla creatrice di moda che ricorda «Il sogno» diPablo Picasso; ecco lo scialle in cachemire che riproduce a stampa e ricamo la Ballerina con bouquet di Edgar Degas e ancora la tunica in chiffon lurex stampato come il ritratto a Emilie Floge di Gustav Klimt e la giacca in blouclè di lana che ricorda lo stile inconfondibile di Frida Kahlo. Insieme a tanti altri preziosi modelli dedicati a grandi artisti, come Mantegna, Vermeer, Van Gogh, Egon Schiele,Balla, Matisse, Toulouse-Lautrec, Velasquez, Aubrey Beardsley Sonia Delaunay, i Futuristi, Depero o a raffinati interpreti di un certo milieu culturale, come i pittori George Barbier, Ivan Bilibin, gli Orientalisti e i Prerafaelliti, e a scrittori come Victor Hugo e Marcel Proust,
Nella Sala Umberto Veruda di Palazzo Costanzi si è tenuta sabato l'inaugurazione della rassegna che proseguirà fino al 18 luglio, promossa dalla FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) - Sezione storica di Trieste in collaborazione con il Comune di Trieste.
Ideata e curata dall'architetto Marianna Accerboni, la mostra vuole testimoniare la creatività della Curiel non solo con una rassegna di moda, ma anche d'arte. E far capire lo stile di una stilista tanto amata anche da personaggi quali Hillary Clinton, Margaret Thatcher, Letizia Moratti e la moglie del presidente egiziano Moubarak.
Lo spunto è proprio la particolarità di questa stilista che nei suoi abiti da sogno intreccia la raffinata ideazione all'eccellenza nella grande qualità sartoriale e artistico-artigianale dell'esecuzione.
Durante la vernice, la federazione ha celebrato il proprio cinquantenario la consegnando alla Curiel il Premio Donna dell'Anno. E si tratta di una donna che ama l'arte, la letteratura e i viaggi,da cui trae ispirazione per le sue collezioni.
É anche in programma un evento collaterale: la sera di domenica 11 luglio, a Palazzo Costanzi, si terrà una serata di musica e luce per Raffaella Curiel, dedicata all'arte della famosa stilista.
Le sue opere saranno presentate dalla curatrice attraverso l'esecuzione dal vivo di brani musicali ispirati ai preziosi abiti esposti, interpretati dalla soprano Marianna Prizzon, allieva di Luciano Pavarotti, dall'arpista Maria Gamboz, prima arpa del Teatro dell'Opera di Lubiana e dal maestro Stefano Casaccia, flautista di livello europeo.
E mentre la musica avvolgerè le creazioni di moda sulla facciata del palazzo apparirà una performance di luce.
Lei, Raffaella è orgogliosa ed emozionata di questo grazie della sua città e riconosce quanto sia importante Trieste, come centrop culturale mittleeuropeo nel suo lavoro di alta sartoria.
Le radici della sua creatività affondano, infatti, in una città che condensa la grande cultura centroeuropea, all'avanguardia nel secolo scorso anche nell'arte e nella psicanalisi.
Il suo punto di riferimento era Vienna, uno dei tre grandi poli di attrazione artistico-culturale europei, con Parigi e Monaco. Città collegate, attraverso il costruttivismo e il Bauhaus, alla cultura russa.
La storia della famiglia Curiel, d'altronde, è significativa dell'evoluzione stilistica di Raffaella. La sua prozia, Ortensia, aveva un atelier prestigioso nella Trieste del primo '900, situato nel centralissimo Palazzo Smolars , che vestiva la migliore società triestina e centroeuropea dell'epoca.
La nipote Gigliola, madre di Raffaella, ne raccolse l'eredità professionale, trasferendosi quindi a Milano, dove seppe coniugare nel suo atelier l'alta aristocrazia, gli artisti, gli intellettuali e i nuovi ricchi. Gigliola è stata la prima stilista italiana a introdurre il prêt-à-porter negli Stati Uniti, dove lanciò con grande successo il famoso Curiellino, il tailleur pronto da indossare dalla mattina alla sera.
Ed eccoci alla figlia Raffaella. Dopo essersi formata fin da giovanissima alla severa scuola della madre (la sua prima collezione risale al 1961) e a quella francese di Balmain, è divenuta una delle prime stiliste italiane, celebre e apprezzata a livello internazionale da un pubblico d'elite.
Dagli anni '80 le sue sfilate sono dedicate ai grandi protagonisti dell'arte e della letteratura.
Nella sua prestigiosa attività è affiancata da tempo dalla figlia Gigliola, che firma gli accessori e due collezioni di prêt-à porter all'anno, mentre Raffaella firma l'alta moda con altre due collezioni annuali presentate a Milano e a Roma.
La famosa stilista, che nel 1992 ha aperto il suo primo showroom a New York e nel '96 un corner di prêt-à-porter alla ACOCO LTD Giappone, ha avuto numerose e prestigiosissime onorificenze: Commendatore e Grande Ufficiale della Repubblica, le sono stati conferiti, tra gli altri riconoscimenti, quello di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, l'Ambrogino d'oro della Provincia di Milano, la medaglia d'oro della città di Milano e, nel 2005, il Premio Rosa Camuna della Regione Lombardia. Nello stesso anno Trieste le ha tributato, quale figlia illustre, il San Giusto d'oro da parte dei cronisti del Friuli Venezia Giulia e di Trieste.
Il filo conduttore della rassegna triestina è quello di offrire al visitatore non solo l'immagine di una sofisticata couturier, ma di sottolineare l'aspetto più colto e artistico della sua progettualità nella moda, soprattutto attraverso una ricca serie di abiti molto particolari e fascinosi, che la Curiel ha creato componendo un mosaico in cui l'arte della moda interpreta l'arte del dipingere e dello scrivere.
Accanto a questi temi, vanno anche ricordate le collezioni "Mitteleuropa amore mio" e quelle dedicate al bon ton, alla civiltà africana e asiatica, alla Russia, a Roma e alla storia dell'arte moderna, quest'ultima testimoniata attraverso l'interpretazione della pittura di Picasso, Frida Kahlo, Jim Dine, Giorgia O'Keeffe e Lucio Del Pezzo: tematiche che la Curiel ha presentato nelle sue sfilate, apprezzate proprio per questa particolarità in tutto il mondo.
Il valore della sua creatività è sottolineato in mostra da un particolare allestimento: la rassegna propone infatti anche un itinerario didattico, che ripercorre la genesi dei modelli più significativi attraverso schizzi, immagini fotografiche, riproduzioni di quadri, il testo di presentazione firmato dalla stilista stessa e testi di approfondimento storico-critico, mentre le sue sfilate internazionali sono testimoniate da un video.
Sono inoltre esposti gli eleganti e originali accessori, come scarpe, guanti, cappelli e gioielli, e i disegni firmati dalla figlia Gigliola, giovane stilista di gran gusto, che sa fondere una linea femminilmente classica e a volte un po' romantica con i materiali e l'essenzialità contemporanei.
E nella rassegna ci sono anche le originalissime pettinature di Oreal, eseguite dai più grandi maestri parrucchieri di Oréal Paris, che accompagnano le creazioni della Curiel.


La mostra è nata anche grazie a ITS, piattaforma internazionale di supporto ai giovani talenti, che da 10 anni con un evento a luglio porta in città i più importanti professionisti e rappresentanti della stampa del settore.

Commenti