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Ponti di primavera con l'arte in Emilia Romagna

Da Piero della Francesca a Hopper, dagli Egizi agli Etruschi, da De Pisis a Picasso e Pistoletto tante le grandi mostre aperte nelle città d'arte lungo la via Emilia, mete ideali per un viaggio di scoperta

Ponti di primavera con l'arte in Emilia Romagna

Una bella mostra e una romantica città d’arte dell’Emilia Romagna: è il binomio perfetto per festeggiare il 25 aprile o il 2 giugno o uno dei prossimi week end e ponti di primavera. Mostre aperte per vacanze di qualità fra capolavori e centri storici da scoprire, basta scegliere, ecco un guida al viaggio con le proposte di soggiorno si possono trovare sul sito www.cittadarte.emilia-romagna.it. C’è anche un’App gratuita da scaricare per rimanere sempre connessi e informati di tutte le novità e offerte: gratis da Apple store o digitando www.art-city.mobi.

A Bologna le solitudini americane di Hopper e l’energia della Street Art
Palazzo Fava ospita un’importante monografica, sono oltre 60 opere, di Edward Hopper (1882-1967), uno degli artisti più celebri del ‘900. I lavori in mostra coprono l’intero arco della carriera artistica del pittore americano, inclusi i celeberrimi South Carolina Morning (1955) a New York Interior (1921). C’è chi lo ritiene un narratore di storie e chi, al contrario, un maestro nell’arte di fermare l’attimo. Di certo Hopper, uomo schivo e taciturno, rimane il più famoso artista americano del XX secolo. In via Manzoni 2. Fino al 24 luglio. Ore 10-20. Ingresso: 13 euro. www.genusbononiae.it
A Palazzo Pepoli in via Castiglione è aperta la prima grande retrospettiva, mai allestita, dedicata alla Street art, cioè alla corrente metropolitana dei graffiti e dei murales realizzati con bombolette, pennarelli e aerosol da artisti internazionali, a cominciare da Bansky, il tanto famoso quanto misterioso writer britannico, che dà il titolo alla mostra: Street Art-Bansky & Co.
La mostra prodotta da Genus Bononiae è un modo originale e unico per i graffiti e murales nella New York degli anni ’70 e ’80 e per godersi un percorso di 250 opere che arriva fino al periodo contemporaneo. In mostra, oltre a Bansky, Cuoghi, Corsello, Blu, Dado, Rusty e per la prima volta in Italia la collezione donata nel 1994 dal pittore statunitense Martin Wrong al Museo della Città di New York. Via Castiglione 8. Apertura: ore 10-20. Ingresso 13 euro. Possibilità di partecipazione a vari laboratori. www.genusbononiae.it
In questo periodo Bologna è anche la capitale europea dell’Egitto Antico: al Museo Civico Archeologico prosegue con successo la mostra “Egitto. Splendore millenario”. Un percorso spettacolare di 1.700 metri con oltre 500 reperti archeologici, di proprietà del Museo di Leiden come la Stele di Aku, gli ori attribuiti al Generale Djehuty, le statue di Maya e Meryt, inoltre esemplari dai musei di Torino e Firenze e la grande collezione bolognese. Ore 10-18.30. Fino al 17 luglio 2016. Intero 13 euro
Il 2016 è un anno di celebrazioni per il comune Bologna che festeggia i 900 anni dalla fondazione. Il cartellone degli eventi è stato battezzato Concives. Fra gli appuntamenti c’è la mostra al Museo Civico Medioevale (in via Manzoni 4): “Bologna 116. Dalla Rocca Imperiale alla città del Comune”. Il percorso illustra i primi momenti della nascita del comune, quando cioè all’indomani della morte di Matilde di Canossa, allora signora della città padana, i bolognesi distrussero la rocca imperiale per affermare la propria autonomia comunale. Il documento originale, considerato l’atto di nascita del Comune di Bologna, è esposto insieme ad altri oggetti e testimonianze, incluso il Liber Paradisus, cioè l’atto ufficiale che mise fine alla schiavitù. Info: nonocentenario.comune.bologna.it. Domenica 27 e Lunedì 28 ore 10—18.30. Ingresso 5 euro.

Piacenza si può vivere un week end medioevale
Poche città raccontano bene il Medio Evo come lo fa Piacenza: Fra percorsi storici e palazzi, c’è anche il Museo delle Carrozze. Si trova all’interno di Palazzo Farnese, edificio fastosi fatto costruire da Margherita d’Austria figlia di Carlo V, cresciuta in ambienti internazionali, maritata in Italia con Ottavio Farnese. Una passeggiata medioevale è quella appena fuori città a Soprarivo di Calendasco, antico porto di Piacenza. Questo era il guado storico della via Francigena, la strada che percorrevano i pellegrini medioevali diretti a Roma e che proprio in questo punto attraversavano il Po. Ancora oggi i barcaioli portano i viaggiatori da una riva all’altra. Una stele ricorda il passaggio di Sigerico, vescovo di Canterbury nel 990. Da vedere la Chiesa di San Sisto, convento fondato nel ‘874. Qui è sepolta Margherita Farnese (1522-1586). Sopra l’altare maggiore c’è una copia della “Madonna Sistina” di Raffaello. L’originale fu venduto dai Benedettini sull’orlo della bancarotta per 10.000 zecchini nel 1754 al re di Polonia. Oggi l’originale è il pezzo più pregiato del Museo di Dresda. Info Iat 0523/492001

Parma fra Giappone segreto e colorato Futurismo
Parma, straordinaria città d’arte, propone la mostra “Giappone segreto”, allestito a Palazzo del Governatore. L’esposizione presenta 140 fotografie originali e preziose, realizzate dai maggiori interpreti giapponesi ed europei fra il 1860 e il 1910. Ad accompagnare idealmente il visitatore ci sarà la figura di Enrico II di Borbone, fratello dell’ultimo regnante del Ducato di Parma, protagonista con la moglie, tra il 1887 e il 1889, di un lungo viaggio in Giappone. Enrico di Borbone tornò dalla terra del Sol Levante con un’enorme collezione di opere d’arte giapponesi. In mostra anche maschere del teatro classico Nō, alcuni splendidi kimono e 12 stampe xilografiche policrome dei maestri dell’ukiyo-e come Hokusai, Hiroshige e Utamaro. Un’occasione per vedere Palazzo del Governatore: viene aperto al pubblico solo nel corso di mostre o di eventi particolari. Fino al 5 maggio 2017. Festivi ore 10-20. Ingresso euro 10. Info: 0521218035. www.giapponesegreto.it
A pochi chilometri da Parma, a Mamiano di Traversetolo, negli spazi di Palazzo Magnani Rocca, c’è la mostra “Severini L’emozione e la regola”, dedicata al talentuoso pittore futurista Gino Severini, allievo di Giacomo Balla. Gino Severini (Cortona 1883 – Parigi 1966) rappresenta una perfetta parabola di protagonista del Novecento. L’artista fu attratto prima dalle rotture linguistiche dell’Avanguardia e in seguito concentrato sulla ricerca di un equilibrio armonico, da quello più rigoroso negli anni Venti e Trenta a quello pittoricamente più libero ed estroverso degli anni Quaranta fino alle riprese neocubiste e neofuturiste dei Cinquanta e Sessanta. Conclusione: 3 luglio. Orari festivi: 10-19. Ingresso 10 euro. Info 0521/8483. www.magnanirocca.it

Reggio Emilia, Festival della Fotografia Europea e gli Etruschi misteriosi
E’ la Via Emilia con strade, viaggi e confini il tema del Festival della fotografia Europea che si apre a Reggio Emilia venerdì 6 maggio. Fino al 10 luglio la città si riempie di mostre di fotografi di fama mondiale e di talentuosi emergenti. Le mostre ufficiali sono 27, allestite nei luoghi simbolo della città dai Chiostri di San Pietro al Palazzo Magnani agli spazi Maramotti. E poi spettacoli, seminari, incontri, ospiti come lo scrittore Gianni Celati e Francesco Guccini che racconterà cosa c’è dietro uno dei suoi titoli più famosi “Fra la Via Emiia e il West. Molto ricco anche il Circuito Off con 327 eventi che contribuiranno a rendere Reggio Emilia una capitale internazionale dell’arte della fotografia contemporanea.
E’ un bastone ricurvo, considerato sacro e chissà quante volte fu brandito dal suo proprietario che con esso faceva predizioni e vaticini. A quasi 3000 anni di distanza quello stesso bastone, il cosiddetto lituo, (lo usavano gli Auguri per delimitare con segni nell’aria spazi sacri), è in mostra a Reggio Emilia a Palazzo dei Musei nell’allestimento “Gli Etruschi e gli altri. Reggio Emilia Terra di incontri”. Gli Etruschi, popolo misterioso, si spinsero fino a Reggio Emilia dove, secondo gli studiosi, tracciarono la prima bozza della futura Via Emilia. La mostra si sviluppa fra 200 reperti unici, iscrizioni etrusche, bronzetti i, vasellame, corredi funerari, equipaggiamento militare, oggetti dell’abbigliamento femminile dei gruppi etnici documentati nel Reggiano: Etruschi, Liguri e Celti. Martedì-venerdì 9-12; sabato e festivi 10-13 e 16-19. Fino al 31 maggio 2016. Info www.musei.re.it.

A Modena un’invasione di Robot e le Ferrari di star del cinema e tivù
A Modena una schiera di Robot ha preso possesso di Palazzo Santa Margherita in Corso Canal grande. L'invasione dei robot è la mostra dedicata ai cartoni animati cult degli anni ’80 e ’90, in particolare proprio i robot, da Chiodino a Goldrake e persino un Gundam di un metro e mezzo. Ecco allora Daltanious, Danguard, Goldrake, Twiki, l'amico fidato del Buck Rogers televisivo. Il percorso costituito da preziosi materiali d’archivio, mette in luce alcune riscoperte come Chiodino, personaggio dei fumetti famosissimo tra i piccoli lettori degli anni ‘50. Museo della Figurina. Fino al 17 luglio 2016. Orari: 10-19. Ingresso libero.
Al Museo Casa Enzo Ferrari con l’allestimento "Red Carpet" si entra nel mondo del grande cinema internazionale: sono in mostra i modelli del Cavallino usati nelle più celebri pellicole di ogni epoca e quelle più amate dai miti del cinema. Tra tanti bolidi da sogno, ecco la 308GTS delle avventure di “Magnum P. I” e la Testarossa che sfrecciava nelle strade della Florida in “Miami Vice” e la 375 America che fu utilizzata da Sofia Loren nel “Ragazzo sul delfino”. “Red Carpet” rende omaggio anche agli attori e ai personaggi dello spettacolo che furono appassionati ferraristi come Paul Newman che gareggiò nella 24 ore di Daytona con una 365 GTB4 e Steve McQueen, proprietario di tante “rosse”. Sono state tante le star innamorate del Cavallino: come Marilyn Monroe che amava le Ferrari e in particolare la 250GT Cabriolet Pininfarina bianca esposta al museo. Orari 9.30-18. Ingresso 15 euro. http://museomodena.ferrari.com/it/ Iat: 059/2032660.

Ferrara ospita Giovanni Boldini e Federico De Pisis al Castello Estense
Il Castello Estense di Ferrara ospita una selezione di capolavori di due fra i più importanti artisti ferraresi tra Otto e Novecento, Giovanni Boldini e Filippo de Pisis. Giovanni Boldini (1842-1931) è il ritrattista più famoso della Parigi di fin de siecle. A lui il Castello Estense rende omaggio con il lavoro “Boldini, lo spettacolo della modernità” con ben 240 opere. In mostra anche Filippo de Pisis (1896-1956) con capolavori provenienti dalle Gallerie d’Arte di Ferrara. Sontuosi anche gli spazi che ospitano la mostra: i Camerini di Alfonso d’Este, generalmente non aperti al pubblico. Un’occasione per godersi Ferrara con le strette stradine medioevali sormontate da piccole volte e la bellezza del suo castello in centro. La città, capitale rinascimentale del Ducato estense, è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Fino al 5 giugno 2016. Aperto tutti i giorni. Intero: 8 euro. Info tel. 0532 299303- 209370

Ravenna, La seduzione dell’antico: da Picasso a Duchamp a De Chirico e Pistoletto
Quanto è stato insopprimibile il richiamo del cosiddetto “antico” per i più grandi artisti del ‘900, magari geniali innovatori o protagonisti di movimenti di avanguardia? Bisogna completare il percorso di questa mostra per farsi un’opinione e dare una risposta al quesito. Intanto l’appuntamento è al Mar, il Museo d’arte di Ravenna, città sito Unesco e antica capitale dell’Impero Romano di Occidente. La mostra, ripercorrendo la storia del secolo scorso con uno sguardo diverso, mira così a documentare artisti e vicende che testimoniano l'attenzione al tema protagonista. Ecco allora fra i protagonisti De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati. Non mancano le versioni diversissime della corrente del Neobarocco da Scipione a Fontana a Leoncillo; figure come Guttuso e la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, Paolini e Pistoletto. Con anche una presenza rilevante di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein, per citare solo alcuni. Fino al 26 giugno 2016. Aperto 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno- Intero 9 euro. http://www.mar.ra.it

A Faenza gli stili di vita dei popoli al Museo internazionale delle Ceramiche
Raccontare gli stili di vita di intere popolazioni attraverso una particolare forma d’arte come la ceramica. E’ questa la sfida che ha lanciato Il Museo internazionale delle ceramiche di Faenza. Ecco allora negli spazi di via Baccarini un percorso avvincente che racconta tante storie di popoli e culture diverse attraverso le modalità con le quali nel corso dei secoli hanno creato, utilizzato, progettato e innovato la ceramica. A giudicare dalla creatività, la ricchezza, le tecniche dei manufatti, la sfida è già vinta. L’allestimento “Stili di vita europei attraverso la ceramica. Dal barocco ai giorni nostri”, è realizzata in collaborazione con 15 istituzioni culturali europee, un progetto dedicato alla ceramica nella sua totalità. Faenza, piccola città d’arte ricca di charme, con le sue strade eleganti, le piazze scenografiche e la sua fontana barocca, le osterie dove gustare piatti fumanti di cappelletti in brodo, è da secoli la culla delle ceramiche artistiche. Una destinazione ideale per un week end di primavera. Aperto dal 22 aprile martedì -domenica e festivi, ore 10-19. Via Baccarini 19. Info www.micfaenza.org

Forlì: Piero Della Francesca. Indagine su un mito
E’ aperta Forlì la grande mostra dedicata a Piero della Francesca, artista immenso, poliedrico e un po’ misterioso tornato recentemente in grande auge. Nel cinquecentenario della sua nascita, i Musei San Domenico di Forlì ospitano “Piero della Francesca Indagine su un mito”. Piero della Francesca (1416-1492) fu una delle personalità più significative del Rinascimento italiano. Non fu soltanto un pittore-umanista, ma anche un matematico, autore di trattati e manuali matematici e di geometria prospettica. La mostra indaga sul rispecchiamento tra critica e arte, tra ricerca storiografica e produzione artistica nell'arco di cinque secoli. Piero fu senza dubbio l’artista rinascimentale che maggiormente contribuì al perfezionamento della prospettiva nel campo della pittura, cercando le basi matematiche della bellezza. La produzione è una ricerca delle giuste relazioni matematiche e geometriche per ottenere la corretta rappresentazione spaziale e la perfezione delle forme. Fino al 26 giugno. Intero 12 euro. Info: Iat 0543 712435.

A Rimini la Biennale del Disegno con 27 mostre negli spazi più belli della città
Si apre il 23 aprile a Rimini la Biennale del Disegno, uno degli eventi di spicco del 2016. Basterà camminare a piedi, respirando l’odore del mare tra palazzi storici e piazze antiche, per accorgersi che per due mesi , fino al 10 luglio, Rimini diventa la capitale internazionale del disegno con 27 mostre allestite in altrettanti spazi della città, 2.000 disegni di artisti di ogni tempo: dal secolo XVI alla contemporaneità. Esemplari rari provenienti da collezioni italiane e straniere confluiranno in questa importante kermesse. E poi mostre in librerie, negozi di antiquariato, gallerie d’arte. Del resto il disegno è la prima forma, l’origine di ogni forma d’arte. Pittura e scultura, architettura e design, illustrazione e grafica, cinema d’animazione, cinema e storyboard, musica e teatro, scenografia, graphic design, fumetto, musica. Le mostre sono Museo della Città Luigi Tonini, Far, Palazzo del Podestà, Foyer del Teatro Galli, Istituto musicale Lettimi, Castel Sismondo, Oratorio di San Girolamo. Info 0541 704416 – 704414. www.

riminiturismo. it

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