Arzaga, la sua «tana» a 5 stelle

Ci sono 18 buche realizzate da Jack Nicklaus, altre nove da Gary Player, un palazzo d'epoca costruito nel quindicesimo secolo e convertito in albergo, camere con affreschi rinascimentali, la cucina di Roberto Stefani, allievo di Gualtiero Marchesi, i vitigni di Fraciacorta a pochi passi, una spa ristrutturata che propone trattamenti Clarins: benvenuti al Palazzo Arzaga Hotel Spa & Golf Resort, pochi chilometri dal Lago di Garda, mezz'ora da Verona.
Il percorso di Jack Nicklaus è abbastanza facile nelle sue prime dieci buche, consideriamolo pure un campo turistico: le difficoltà iniziano dopo la 13, per concludere con una 18 impegnativa al massimo ma con la soddisfazione di imbucare avendo davanti il palazzo. Paradossalmente il nove buche che portano la firma di Gary Player sono molto più difficili: un campo tecnico che piace molto a Matteo Manassero, il quale si allena spesso ad Arzaga quando torna a casa sua, a Verona. Come in ogni resort di prestigio non può mancare un ristorante di classe: a «Il Moretto» lo chef Roberto Stefani esalta con i suoi piatti (una delle specialità sono li agnolotti di bufala su carpaccio di gamberi rossi) ponendo fra l'altro una grande attenzione sull'utilizzo di prodotti locali a chilometro zero, provenienti dalla azienda agricola Drugolo. Durante la bella stagione si può pranzare in terrazza, con vista sulla 18.
Da non perdere in alcun modo la colazione ricchissima preparata dal pasticciere del resort, un tripudio di profumi e gusti, dolce o salato che sia.

Piccolo consiglio: chiedete di pernottare in una delle due camere affrescate dagli allievi di Guio Reni, anche se in tutte le 84 stanze, comprese le residence, alleggia quell'atmosfera d'antan impreziosita di arredi d'epoca e caminetti funzionanti, arazzi e tanti altri piccoli dettagli che impongo il resort come una meta dove tornare al più presto.

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