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Ascoli tra le grandi senza volerlo Gli ultrà contestano il presidente

La società non è pronta al gran salto e deve rifare la rosa dei giocatori

Andrea Ferretti

da Ascoli

Dopo 13 anni l'Ascoli balza di nuovo nel massimo palcoscenico calcistico nazionale. E lo fa per il ripescaggio ottenuto grazie al sesto posto conquistato nello scorso campionato di B e alle decisioni scaturite in queste ultime settimane nelle aule di tribunale. Avere i conti a posto ha regalato una soddisfazione immensa al club di Roberto Benigni e al popolo bianconero che sognava la serie A fin dal campionato 1991/92. Era ancora l'Ascoli di Costantino Rozzi, quello che era stato capace, fin dalla metà degli anni Settanta, di disputare ben 14 campionati al cospetto di Juve, Milan e Inter. Il destino ha voluto che i bianconeri, guidati dal duo Giampaolo-Silva, affrontino nella 1ª giornata proprio il Milan e che nel terzo turno siano di scena a Torino contro la Juve.
Ad Ascoli è stata grande festa quando (erano le 18 di martedì) è giunta la conferma dell'ufficialità del ripescaggio. Una festa che si è protratta fino a notte inoltrata, con migliaia di tifosi protagonisti di caroselli per le vie e le piazze del centro fino all’alba. Gioia purtroppo rovinata da tafferugli scoppiati all'arrivo del massimo azionista. Roberto Benigni, di ritorno da Roma dove si era svolto il sorteggio dei calendari, si è recato nello storico Caffè Meletti per brindare insieme ai tifosi. Ad attenderlo, però, anche il solito gruppo di ultras della curva Sud, alcune decine di persone che lo contestano sistematicamente da diverso tempo. Inevitabile lo scontro tra le opposte fazioni e l'intervento delle forze dell'ordine a riportare la calma.
Intanto Giampaolo e Silva hanno appena una decina di giorni di tempo per allestire una squadra in grado di affrontare la nuova avventura. I tecnici avevano lavorato pensando alla B ma ora saranno in pochi quelli dell'attuale rosa a restare in organico. Sicuri di indossare ancora la maglia bianconera Cudini, Cristiano, Fini e Ferrante: tre protagonisti dello scorso campionato e l'ex attaccante del Torino, giunto ad Ascoli con tanta voglia di rifarsi. Lo sa bene il patron Benigni e lo sanno bene gli uomini di mercato che fanno riferimento al nuovo ds Lupo. In poche ore l'Ascoli dovrà ingaggiare un portiere, due difensori, due centrocampisti e due attaccanti. Che, tradotto, significa, una squadra ex novo. Quella vecchia, intanto, è stata eliminata dal Bari in coppa Italia, dopo aver superato il primo turno battendo l'Acireale.
Numerose le trattative portate avanti in queste ore. Il primo rinforzo per l'attacco (orfano di Bucchi, finito al Modena insieme al gemello Colacone) sembra essere l'ex granata Quagliarella. Ma circolano anche i nomi di Bjelanovic (Genoa) e Colombo (Sampdoria). Per quanto riguarda il centrocampo si insiste per Tedesco (Genoa), Guana (Brescia) e Dabo (Lazio). Potrebbe diventare bianconero anche Ferrarese (Salernitana), inseguito già da un paio di anni. In difesa il sogno si chiama Fernando Couto, ma il laziale percepisce uno stipendio da capogiro per le casse bianconere. Più probabile l'ingaggio di Adani (ex Inter e Brescia), possibile anche quello di Comotto (Torino). Infine il portiere. Coppola farà da secondo ad uno fra l'interista Carini, il milanista Eleftheropoulos, Marchegiani e Santoni.
Domenica 28 arriva il Milan e lo stadio Del Duca (22.000 posti) deve ancora essere messo a norma (sembra scongiurato il rischio di dover giocare in campo neutro). Inoltre manca lo sponsor e, come se non bastasse, slitta inevitabilmente la campagna abbonamenti.

Ma l'avventura comincia.

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