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Assange, i suoi avvocati: "Rischia Guantanamo se ci sarà l'estradizione"

I legali del fondatore di Wikileaks alla Corte: "Se estradato in Svezia, gli Stati Uniti cercheranno l’estradizione nella prigione a Guantanamo". L'ambasciatore Usa: "L'Italia di Silvio a Obama va bene"

Assange, i suoi avvocati: 
"Rischia Guantanamo 
se ci sarà l'estradizione"

Londra - Se estradato in Svezia, "c’è un rischio reale" che "gli Stati Uniti cerchino l’estradizione o la resa di Julian Assange" e che il fondatore di Wikileaks "finisca prigioniero a Guantanamo". Nella memoria presentata alla Corte, gli avvocati di Assange sostengono che per il capo di Wikileaks, se portato negli Usa senza assicurazioni che non verrà applicata nei suoi confronti la pena di morte, "c’è il pericolo reale che possa essere soggetto alla pena capitale". I legali di Assange citano l’ex candidato presidenziale repubblicano Mike Huckabee e l’ex governatrice repubblicana dell’Alaska Sarah la pubblicazione dei documenti del Cablegate.

L'allarme lanciato dai legali di Assange I legali di Assange, nel capitolo intitolato "Diritti umani" della memoria difensiva, citano precedenti che a loro avviso dimostrano "l’ingenuità della Svezia nel fidarsi di assicurazioni diplomatiche che le persone espulse non saranno maltrattate". Tra i casi citati quello di Mohammed Alzery, espulso dalla Svezia in Egitto, una vicenda condannata dalla Commissione Onu per i diritti umani. Huckabee ha sostenuto che i colpevoli della pubblicazione del Cablegate debbano essere messi a morte per tradimento, mentre la Palin ha auspicato che ad Assange sia data la caccia come un membro dei talebani o di al Qaida. In un comunicato diffuso via Twitter Wikileaks ha fatto oggi appello agli Stati Uniti a perseguire chi incita alla violenza contro il sito e i suoi esponenti o "ci saranno altre stragi come quella di Tucson", in cui è rimasta gravemente ferita la deputata democratica Gabrielle Gifford.

Manca l'incriminazione ufficiale Assange non è ancora stato incriminato ufficialmente. L’informazione emerge dalla bozza di linea di difesa diffusa oggi dal team legale che difende il boss di WikiLeaks. È dunque impropria, sostengono i suoi avvocati, la richiesta di estradizione avanzata dal PM svedese Marianne Ny. "Il mero sospetto - si legge nel documento - non dovrebbe dar vita a una richiesta di estradizione".

La mancata incriminazione viene confermata da una lettera datata 20 dicembre 2010 proveniente dal rappresentanza consolare australiana con sede a Londra.

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