Roma

Autovelox, decolla la protesta a Fiumicino

A Fiumicino la rabbia dei cittadini tartassati dagli autovelox presenti sul territorio sale vertiginosamente, proprio come ha fatto la colonnina di mercurio per la temperatura elevata di questi giorni. A punto tale che, oltre ad alcuni neonati comitati si è già formata una «class action» - un’azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori - per rivalersi sull’amministrazione comunale.
Sono, infatti, ormai diverse migliaia gli automobilisti infuriati perché «fotografati» e multati a loro giudizio «soltanto per far fare cassa al Comune». E proprio a Fiumicino è stato presentato l’ennesimo esposto alla Prefettura contro l’ecatombe-autovelox per i sensori posizionati sulla via Aurelia, dopo l'istanza presentata contro l’impianto di via De Bernardi. A proporlo è l'avvocato Michele Piccari, rappresentante legale del «Comitato del Patto per Torrimpietra» costituitosi per protestare contro la raffica di multe che ha colpito gli automobilisti in transito sulla consolare romana. Denunce che si sommano alle migliaia di ricorsi giunti già sulle scrivanie dei giudici di pace e del Tar del Lazio. Una montagna di carta che rischia di schiacciare il Comune, a cui certo non mancheranno i fondi per trattare il «casus belli», visto, peraltro, gli oltre 18 milioni di euro che secondo il bilancio di previsione dovrebbero entrare nelle casse di via Portuense grazie alle multe rilevate dai velox. Che significa una media di un milione per ogni foto-rilevatore installato sul territorio, dal momento che nel giro di un anno sono state 17 le postazioni accese a Fiumicino, molte delle quali doppie o triple per ognuna delle arterie: oltre a quelle su via Aurelia, nel quartiere Torrimpietra, e su via Mario De Bernardi all’entrata dello scalo internazionale, ci sono quelli su via dell’Aeroporto e via della Scafa, in zona Isola Sacra, e su via Coccia di Morto, tra le località di Focene e Fregene.
E che dire, tra l’altro, di quello installato e ora non più in funzione, lungo via De Bernardi? Un autovelox fisso e disposto senza una logica, non opportunamente segnalato su una rampa d’accesso all’autostrada per l’aeroporto di Fiumicino che per mesi ha pizzicato migliaia di automobilisti, costretti a passare, dagli 80 ai 60 chilometri orari in soli venti metri per evitare di essere fotografati dall’apparecchio. E una serie impressionante di multe che ha fatto scattare la protesta di centinaia di automobilisti, che hanno presentato un ricorso, chiedendo di verificare il corretto posizionamento dell’apparecchiatura.
«La segnaletica sembra messa in quel punto, apposta per inchiodare gli automobilisti di passaggio. - dice l’avvocato Fabio Tagliatatela, che rappresenta circa 800 ricorrenti -. Probabilmente si è trattato di un errore. Non si è tenuto conto, infatti, di due diverse ordinanze che fissavano i limiti di velocità su viale dei Caduti dell’Aviazione civile. La prima, la numero 8 del 15 giugno ’99, prevedeva due limiti: 80 e 60 a metà della rampa. Questi limiti sono stati rivisti con una successiva ordinanza, la numero 5 del 15 aprile 2005, che di fatto spostava il limite alla fine della rampa (lunga circa 300 metri)».
«Il primo segnale di limite di velocità a 60 doveva essere rimosso in relazione all’ordinanza - prosegue - invece è rimasto e qualcuno ha poi pensato bene di piazzarci, a pochi metri di distanza, un autovelox. Motivo per il quale ho chiesto il sequestro del rilevatore di velocità». Ma come si difende l’amministrazione, accusata di pensare solo a fare cassa? «Sul territorio da quando sono stati installati gli autovelox il numero di incidenti stradali è sceso almeno del 70 per cento così come quello delle infrazioni - replica il sindaco di Fiumicino Mario Canapini -. E non si è più registrato nessun incidente mortale. Cosa posso dire ai cittadini e ai comitati, gli stessi, peraltro, che poi vengono a protestare contro l’amministrazione quando si verificano incidenti mortali? Che se proprio intendono fare un dispetto all’amministrazione, che a loro dire vuole fare cassa con i velox, allora rispettino i limiti. Noi quello che ci siamo prefissi è di evitare le stragi sulle nostre strade. E gli autovelox stanno funzionando come buon deterrente».
«Per quanto riguarda l’aumento dei limiti di velocità richiesto da alcuni cittadini per alcune strade - conclude il sindaco - posso dire, nel caso della via Aurelia (attualmente è di 50 km ndr) e di via della Scafa (è di 60 e 70 km), che sono gestite rispettivamente dall’Anas e dall’Astral e loro che fissano anche i limiti di velocità, noi li facciamo rispettare. Abbiamo sollevato il problema e chiesto di elevarli di 10 chilometri.

Se ciò avverrà, faremo rispettare i nuovi limiti».

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