Roma

Un autunno caldo attende Alemanno

La complessa gestazione a 4 (Comune, Provincia, Regione e ministero dell’Interno) del nuovo Patto per la sicurezza ha rappresentato l’anticipo fuori stagione dell’«autunno caldo» che attende Gianni Alemanno. Al rientro dalle ferie di agosto infatti per il sindaco molti nodi verranno al pettine. Nodi fondamentali, come la relazione sul buco di bilancio che il primo cittadino dovrà presentare nella sua veste di commissario governativo. O come la razionalizzazione delle 81 municipalizzate o la proposta di legge per il Distretto federale di Roma Capitale: una svolta attesa da decenni e che il Campidoglio preme - come dimostra la delega al vicesindaco e senatore Mauro Cutrufo - affinché venga inserita nella riforma per il federalismo fiscale di cui si comincerà a discutere in Parlamento dopo l’estate. Senza contare che se martedì si arrivasse alla firma del Patto per Roma sicura che sostituisce il fallimentare protocollo Amato-Veltroni del 2007, settembre sarà il momento per stilare un bilancio sulla reale efficacia delle nuove misure.
E se la vittoria di aprile contro Francesco Rutelli è stata «un fulmine a ciel sereno» - come ha confessato ieri lo stesso Alemanno ad Alain Elkann -, terminato il rodaggio per l’amministrazione sarà proprio l’autunno il primo vero giro di boa. Il 30 settembre scadono i 3 mesi di commissariamento e il sindaco dovrà riferire in aula Giulio Cesare sulla situazione dei conti capitolini, presentando il piano di rientro dal maxi-debito di 10 miliardi di euro ereditato dalle giunte Rutelli-Veltroni. Proprio venerdì lo stesso Alemanno ha annunciato che il prestito di 500 milioni di euro ottenuto dal Governo è diventato un contributo a fondo perduto inserito nel decreto per Roma Capitale. Contestualmente arriverà in Consiglio comunale un assestamento di bilancio mai così spinoso. Intrecciato al tema dei trasferimenti Stato-Comune è anche il Capitolo della «Grande Riforma». Sempre venerdì, intervenendo all’assemblea 2008 di Confcommercio il primo cittadino ha dichiarato: «Entro il 30 settembre dobbiamo presentare la pdl per Roma Capitale che ci permetterà di individuare quel federalismo fiscale che per Roma è più importante delle regioni del nord». Ma in agenda, il sindaco avrà altre pratiche da sbrigare: il riassetto delle aziende di trasporto pubblico, con la prevista fusione tra Me.tro e Trambus e il dimagrimento di Atac; la riorganizzazione della holding Comune di Roma con relativo spoil system per i Cda in scadenza; il nuovo Piano del traffico e magari anche la nuova delibera che ridisegna il sistema delle sosta tariffata sulla base dei risultati, previsti per il 31 luglio, del lavoro della commissione ad hoc. Infine gli aspetti più strettamente politici: nominati i delegati esterni, ormai prossima all’insediamento la famosa Commissione Attali, rimane aperta la questione dell’ingresso a pieno titolo nella maggioranza de «La Destra», magari con un assessorato. Tante vette da scalare per un provetto alpinista come Alemanno.

Tante cime da conquistare per allontanare le critiche e dare sostanza a quel «Roma cambia», fortunato slogan di una campagna elettorale che sembra già lontana anni luce.

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