Roma

Aventino, viabilità stravolta e residenti esasperati

Silvia Marchetti

Muoversi per l’Aventino è diventata un’impresa. Strade a senso unico, cassonetti spostati, segnaletica invisibile e residenti scontenti. Con gli automobilisti costretti a delle capriole per uscire dal labirinto. La parcometratura, entrata in vigore il 20 settembre e presentata dal Campidoglio come una conquista per i cittadini, ha creato non pochi problemi di viabilità. Non solo: a poche settimane dall’introduzione delle strisce blu, all’improvviso sabato la tariffa di 1 euro all’ora - uguale in tutta Roma - è stata ritoccata al ribasso. Fino a un’ora si pagherà 50 centesimi, per dodici ore consecutive 2 euro e per sedici ore consecutive tre euro. Uno «sconto» che vanifica la crociata del sindaco Veltroni: l’Aventino rischia di tornare a essere un parcheggio di scambio.
L’introduzione della sosta a pagamento ha stravolto i sensi di marcia delle principali strade, da via di Porta Lavernale a via Icilio fino a parte di via Santa Melania, che è diventata a senso unico congestionando il traffico locale e costringendo i residenti a veri percorsi di guerra per arrivare a casa. Oggi per chi sale all’Aventino ci sono sette strade di entrata e una sola di uscita: via di Sant’Alessio, diventata un passaggio obbligatorio (nonché stretto) per molti residenti. Ne sa qualcosa la signora Paola Leopardi, costretta a percorrerla ogni mattina dopo aver portato i figli alla vicina scuola. «Le strisce blu sono una cosa positiva, ma se si interviene lo si fa per migliorare non peggiorare la situazione. La viabilità è stata alterata in negativo e la gente qui è insoddisfatta». La signora è molto preoccupata per la tariffa differenziata: «Non ha senso - spiega - non esiste in nessuna parte di Roma. Così è un abbonamento, non una tariffa oraria. Quello che avevamo guadagnato ce lo tolgono, voglio proprio vedere se riuscirò a trovare posto».
L’associazione «Amici dell’Aventino» ha depositato una raccolta di firme sottoponendo al Comune alcune urgenti richieste. «Innanzitutto - spiega Giancarlo Ceccarelli - chiediamo almeno due strade di uscita parallele che siano percorribili a doppio senso. Non è possibile che tutto l’Aventino converga su questa strada. Poi, occorre ridividere e bilanciare tutti i flussi di entrata e di uscita dal quartiere». Inoltre, aggiunge Ceccarelli, «sotto via Sant’Alessio si trovano caverne di tufo pre-romane e i resti di un tempio mitreo. In passato l’istituto geofisico e il genio civile avevano raccomandato di non caricare di traffico la via». Nei giorni scorsi c’è stato un incontro informale con la Sta e i vigili urbani e ora il comitato attende delle risposte. E ancora: non sono stati ripristinati i divieti di transito per i mezzi pesanti e alcuni residenti non hanno ancora ricevuto il bollino blu che li esenta dalle strisce a pagamento (e hanno dovuto far ricorso contro le multe).
Insomma, all’Aventino ci sono molte cose ancora da sistemare. Fabrizio Sequi, consigliere municipale di Forza Italia, promette battaglia a colpi di interrogazione. «È evidente che a questo punto la parcometratura è stata solo un’operazione di facciata. I residenti si sentono presi in giro, costretti a delle gimcane per tornare a casa.

Perché la variazione di tariffa è passata sotto silenzio e quanto ci rimette così la Sta? Urgono correttivi alla viabilità».

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