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Bachini positivo, verrà radiato

Il giocatore del Siena «pescato» per la seconda volta dall’antidoping per cocaina. Pescante: «Troppa droga tra i calciatori»

Stefano Tesi

da Siena

Il comunicato diffuso ieri dal Coni è pesante come un macigno e lascia pochi dubbi: Jonathan Bachini è risultato «positivo alle methylecgonine, metabolita di cocaina» dopo il controllo ordinario cui è stato sottoposto il 4 dicembre scorso, in occasione della partita Lazio-Siena 3-2.
Una vera mazzata per il giocatore, perché significa che il quasi trentunenne centrocampista livornese è recidivo all'uso di stupefacenti, dopo la squalifica di nove mesi, poi aumentata a un anno dalla Caf, già comminatagli l'anno scorso quando (giocava allora nelle file del Brescia) fu beccato con tracce di cocaina nelle urine. Ora per il numero 26 del Siena, alla faticosa ricerca di un rilancio nel calcio che conta, si apre - se naturalmente i risultati delle analisi saranno confermati - la prospettiva di una nuova squalifica. Ma stavolta pesantissima, forse addirittura la radiazione.
Bachini - con alle spalle un'onorata carriera in serie A, cominciata con l'Udinese nel 1992-93 e abbellita perfino da un paio di stagioni nella Juventus tra il 1998 e il 2000 - aveva ripreso l'attività agonistica da pochi mesi, da quando cioè il mister bianconero De Canio gli aveva dato fiducia, chiamandolo con sé nella città del palio. Cinque le presenze e pochi, in verità, i lampi collezionati finora in campionato per un totale di appena 146 minuti giocati, entrando in campo solo due volte da titolare e senza mai andare in gol: «Sono molto sorpreso da questa notizia, mi sembra tutto assurdo. Aspettiamo che si compia l'iter del caso, prima di condannare il giocatore. Speriamo di trovarci di fronte a un errore», ha dichiarato a caldo il mister bianconero. Molto più dure invece le parole di Mario Pescante, sottosegretario ai Beni culturali con delega allo sport: «È una forma di doping molto specifica: questa sostanza non è dopante, ma è droga. Sembra incomprensibile in un mondo dorato come quello del calcio che ci siano questi fenomeni preoccupanti. È un flagello troppo diffuso anche nell'ambito sportivo. Un messaggio negativo che viene dato ai giovani. I provvedimenti devono essere esemplari».
Imbarazzato il commento della società bianconera: «L'Ac Siena rimane in attesa dell'esito delle eventuali controanalisi. Se anche queste confermassero il risultato - si legge in una nota - la Società sarebbe estremamente dispiaciuta sia per gli aspetti umani della vicenda che per la perdita tecnica.

L'Ac Siena è comunque certa, in tutte le sue componenti, di aver operato al meglio per reintegrare il giocatore nel calcio professionistico dopo la nota squalifica».

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