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Bagdad, tre autobombe: 31 le vittime, 41 i feriti Giustiziato Alì il chimico

Colpite quasi simultaneamente tre zone dove si trovano importanti alberghi. Gli attentati a meno di due mesi dalle elezioni legislative (il 7 marzo). Giustiziato l'ex braccio destro di Saddam Hussein

Bagdad, tre autobombe: 
31 le vittime, 41 i feriti 
Giustiziato Alì il chimico

Bagdad - È di 31 morti e 41 feriti il primo bilancio degli attentati sferrati questo pomeriggio nel centro di Bagdad, la capitale dell’Iraq. Secondo la tv satellitare "al-Arabiya" tre autobomba hanno colpito quasi simultaneamente altrettante zone in cui si trovano importanti alberghi della città.

Tre alberghi nel mirino Gli attentati sono stati compiuti simultaneamente da tre kamikaze alla guida di altrettante autobomba. Uno di essi ha innescato l’esplosivo nei pressi degli hotel Ishtar Sheraton e Palestine, che sono uno accanto all’altro. Gli altri davanti agli Hotel Babel e Hamra. Gli edifici degli alberghi hanno subito pesanti danni, così come decine di auto parcheggiate nelle vicinanze.

Le prossime elezioni Gli attentati di oggi giungono a meno di due mesi dalle legislative, previste per il 7 marzo, nonostante il rafforzamento delle misure di sicurezza nella capitale irachena. L’8 dicembre cinque attentati simultanei a Bagdad avevano provocato 127 morti e 448 feriti. 

Giustiziato Alì il chimico  È stata eseguita la condanna a morte inflitta dal tribunale di Baghdad ad Ali Hasan al-Majid, noto come "Ali il chimico". Lo ha annunciato poco fa il portavoce del governo iracheno, Ali al-Dabagh, citato dalla tv di stato di Bagdad. Al-Majid, noto per essere uno dei più stretti collaboratori di Saddam Hussein, è stato giustiziato mediante impiccagione dopo aver subito quattro condanne a morte da parte del tribunale di Bagdad per diverse stragi compiute ai danni delle minoranze irachene sotto il passato regime.

La tv al-Jazeera afferma che, insieme ad Ali il chimico, è stato giustiziato anche il ministro della Difesa dell’ex rais Saddam Hussein, Sultan Hashim Ahmed.

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