Banca Generali diventa l'«hub» del private banking

Per i clienti una serie di servizi ad alto valore aggiunto interamente personalizzabili sia in ambito finanziario sia patrimoniale

Enrico BoschiviLa crisi del sistema bancario tradizionale e le criticità dei mercati non portano solo a un consolidamento delle dimensioni ma anche a una ridefinizione delle competenze che coinvolge ,anche l'ambito del private banking. Si stanno infatti ridisegnando i contorni del settore dove la capacità di innovazione gioca un ruolo di primo piano nella competitività del futuro.In questa direzione si inserisce il percorso di Banca Generali che sulla centralità della qualità e della professionalità nella pianificazione finanziaria ha costruito le fondamenta per tutta una serie di nuove soluzioni che delineano un'architettura di ultima generazione nelle frontiera del private banking.La società si distingue, infatti, come un hub private che apre le porte a tutta una serie di servizi ad alto valore aggiunto, interamente personalizzabili sulle esigenze delle famiglie sia in ambito finanziario sia in quello patrimoniale. La novità principale e la differenza rispetto al panorama di settore risiede proprio nella capacità di aggregare competenze e specializzazioni diverse senza imporre un modello, in house, ovvero del tutto compreso in casa tipico dell'industria, ma di saper accentrare professionisti di ogni ambito specifico per supportare al meglio il private banker e i propri clienti. «L'universo della banca passa dalla centralità del consulente-private banker attraverso la tecnologia dichiara Gian Maria Mossa, condirettore generale di Banca Generali - ci occupiamo della profilazione degli investimenti dei clienti su una molteplice gamma di strumenti, che variano dalle garanzie e protezioni assicurative alla diversificazione per asset-class, fino alle ultime frontiere dei prodotti alternative, così come di determinati servizi per la sfera patrimoniale che comprendono il mondo del real-estate, il corporate finance per l'impresa, le tematiche successorie, e il family office che riguarda anche ambiti più complessi».Il ruolo da hub private viene facilitato nella fruizione delle soluzioni da parte del cliente e del suo professionista di fiducia attraverso piattaforme all'avanguardia che riescono a interconnettere l'analisi complessiva del patrimonio alle efficienze del singolo aspetto da trattare. Il tutto con un dialogo continuo tra le parti che si esplicita attraverso il nuovo approccio di digital collaboration, che apre un nuovo orizzonte nell'assistenza al cliente. È un'applicazione che mette al centro sempre il supporto e il contributo del proprio banker nel monitoraggio delle opportunità di investimento e nel superamento delle pratiche amministrative.«Abbiamo voluto un approccio inedito dove il sevizio non esclude il private banker, come tipicamente avviene nelle forme di web collaboration di altre realtà, ma anzi ne arricchisce il contributo continuo con il cliente che risulta così accompagnato per mano in ogni passaggio a vantaggio delle tempistiche, dell'immediatezza e dell'efficienza nelle diverse operazioni», aggiunge Mossa.

Un ulteriore tassello che accelera il cammino al gate di prima banca private per qualità e innovazione in Italia.

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