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Bangkok, violenti scontri e morti Gli Stati Uniti evacuano l'ambasciata

In 48 ore di scontri 24 morti e 187 feriti. L’esercito assedia i manifestanti per porre fine all’occupazione che da due mesi paralizza il centro città. Le "camicie rosse" continuano a chiedere le dimissioni del primo ministro Abhisit Vejjajiva, che risponde con fermezza: "Non possiamo lasciare la Thailandia nelle mani di gruppi armati"

Bangkok, violenti scontri e morti 
Gli Stati Uniti evacuano l'ambasciata

Bangkok - L’esercito thailandese ha inviato rinforzi attorno al quartiere commerciale di Bangkok per isolare l’area e accrescere la pressione sulle camicie rosse che da sei settimane occupano la zona degli uffici e degli hotel di lusso. Lo ha riferito il portavoce militare Sansern Kaewkamnerd, che ha anche avvertito che i militari sono pronti a intervenire se i manifestanti continueranno a rifiutarsi di mettere fine alla loro protesta. Il portavoce non ha fissato tuttavia alcuna scadenza. Intanto proseguono gli scontri fra soldati e manifestanti che nelle ultime 48 ore hanno già fatto più 24 morti e quasi duecento feriti. Ci sono testimonianze di nuove vittime (almeno tre morti), tra cui un infermiere colpito da un proiettile e un manifestante che stava dando fuoco a un copertone.

Camicie rosse circondate L’accampamento delle camicie rosse fedeli all’ex premier Thaksin Shinawatra è stato circondato da militari e poliziotti in tenuta anti-sommossa. Ogni tanto ci sono spari dai soldati e lancio di bottiglie molotov dalle camicie rosse. L’opposizione però non molla, nonostante l’esercito abbia tagliato luce e rifornimenti e i manifestanti si siano ridotti a 6mila, dopo che molti anziani e bambini se ne sono andati. I capi della rivolta hanno assicurato di avere ancora viveri per "alcuni giorni" e hanno chiesto ai sostenitori di rafforzare il presidio. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha espresso preoccupazione per "le crescenti tensioni e violenze". Intanto è stato dichiarato fuori pericolo il cameraman canadese di France 24 raggiunto da tre proiettili durante gli scontri. Un portavoce dell’ospedale in cui è ricoverato. Ha spiegato che Nelson Rand, colpito alla gamba, a un fianco e all’addome, è cosciente e respira da solo.

Il capo del governo: andiamo avanti  Il primo ministro thailandese, Abhisit Vejjajiva, ha dichiarato in tv che la repressione della protesta delle "camicie rosse" non si fermerà nonostante il già pesante bilancio di vittime. "Il governo deve andare avanti - ha affermato il premier - Non ci possiamo ritirare. Quello che stiamo facendo è per il bene del paese. Non possiamo lasciare la Thailandia nelle mani di gruppi armati".

Usa evacuano ambasciata Dopo la chiusura delle ambasciate statunitense e britannica, ha chiuso anche la sede diplomatica canadese. Gli Usa hanno evacuato lo staff "non essenziale" dell'ambasciata invitando i cittadini americani a non viaggiare in Thailandia.

Stesso consiglio dato dalla Farnesina agli italiani.

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