Economia

Bankitalia promuove la manovra: "Bene i tagli" Berlusconi: "Riconosciuta bontà nostro lavoro"

Il governatore di Bankitalia promuove la Finanziaria varata dal governo. E rilancia: "Coniugare la disciplina di bilancio con il ritorno alla crescita". Berlusconi soddisfatto: "Riconosciuta la bontà del nostro lavoro". E il Colle firma la Finanziaria. Ma l'Anm: "Pronti allo sciopero"

Bankitalia promuove la manovra: "Bene i tagli" 
Berlusconi: "Riconosciuta bontà nostro lavoro"

Roma - La manovra economica varata dal Governo, con l’anticipo delle misure correttive per il 2011 e 2012 e i tagli alla spesa corrente, era "inevitabile" date le condizioni dei mercati. A dirlo è il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, secondo cui "nelle nuove condizioni di mercato era inevitabile agire, anche se le restrizioni di bilancio incidono sulle prospettive di ripresa a breve dell’economia italiana". Draghi segnala anche che, una volta varata, la manovra dovrà essere seguita nell’attuazione: "E' necessario un attento scrutinio degli effetti della manovra per garantire il conseguimento degli obiettivi".

Le sfide dell'Italia La "sfida" dell’Italia, per superare la crisi, è "coniugare la disciplina di bilancio con il ritorno alla crescita". Una sfida che "si combatte facendo appello ai valori che ci hanno permesso insieme di vincere le sfide del passato: capacità di fare, equità; desiderio di sapere, solidarietà. Consapevoli delle debolezze da superare, delle forze, ragguardevoli, che abbiamo, affrontiamola". Ma non solo. Il numero uno di Bankitalia ha spiegato che la lotta all’evasione fiscale avviata dal Governo "deve consentire", la riduzione "delle aliquote. Il nesso fra le due azioni va reso visibile ai contribuenti". Secondo Draghi infatti le misure del Governo hanno come "obiettivo immediato il contenimento del disavanzo ma in una prospettiva di medio termine la riduzione dell’evasione deve essere una leva di sviluppo".

Il disagio giovanile Il governatore ha ricordato quindi che "nella fascia di età tra i 20 e i 34 anni la disoccupazione ha raggiunto il 13% nella media del 2009. La riduzione rispetto al 2008 della quota di occupati fra i giovani è stata quasi sette volte quella fra i più anziani". Secondo Draghi, in particolare, "hanno pesato sia la maggiore diffusione fra i giovani dei contratti di lavoro a termine sia la contrazione delle nuove assunzioni, del 20%". Ed è inoltre da notare che "da tempo vanno ampliandosi in Italia le differenze di condizione lavorativa tra le nuove generazioni e quelle che le hanno precedute, a sfavore delle prime. I salari di ingresso in termini reali - sottolinea ancora il governatore - ristagnano da 15 anni". Draghi ribadisce quindi ulteriormente il suo allarme: "I giovani - sostiene - non possono da soli far fronte agli oneri crescenti di una popolazione che invecchia. Nè sarà sufficiente l’apporto dei lavoratori stranieri. Solo 36 italiani su 100 di età compresa tra 55 e 64 anni sono occupati, contro 46 nella media europea, 56 in Germania".

Le riforme da attuare Il numero uno di Bankitalia ha spiegato che "occorre prolungare la vita lavorativa, anche per garantire un tenore di vita adeguato agli anziani di domani". Dopo i "passi importanti" già compiuti dal Governo, il numero uno di Bankitalia ha quindi invitato a completare il processo di riforma del sistema pensionistico. "Nell’ultimo trentennio - ha ricordato infatti - a fronte di un aumento della speranza di vita dei sessantenni italiani di oltre cinque anni, si stima che l’età media effettiva di pensionamento nel settore privato sia salita di circa due anni, attorno ai 61". La crisi ha, tuttavia, acuito anche "il disagio dei giovani nel mercato del lavoro". Per questo, secondo Draghi, "la riforma del mercato del lavoro va completata, superando le segmentazioni e stimolando la partecipazione". Nelle Considerazioni Finali Draghi ha avvertito poi che "una ripresa lenta accresce la probabilità di una disoccupazione persistente. Questa condizione, specie se vissuta nelle fasi iniziali della carriera lavorativa, tende ad associarsi a retribuzioni successive permanentemente più basse".

Il rafforzamento patrimoniale delle banche Le banche italiane devono "continuare il rafforzamento patrimoniale" registrato nel 2009 a causa "della perdurante volatilità sui mercati e dell’incertezza delle prospettive macroeconomiche". Nelle Considerazioni finali Draghi ha infatti puntualizzato che gli istituti di credito "devono essere preparati a affrontare periodi anche prolungati e ricorrenti di anomalia sui mercati". Secondo il governatore della Banca d'Italia, comunque le analisi condotte dall’istituto centrale mostrano che, anche in caso di una situazione economica fortemente negativa, "la stabilità finanziaria non sarebbe in discussione". Secondo Draghi, poi, la Vigilanza sugli istituti di credito della Banca d’Italia deve poter disporre di più poteri per la "rimozione dei responsabili di gestione scorrette o altamente rischiose prima che la situazione sia gravemente deteriorata". Per questo, secondo Draghi "un’estensione dei poteri della vigilanza in questa direzione è opportuna".

La soddisfazione di Berlusconi Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è soddisfatto delle parole pronunciate dal numero uno della Banca d'Italia.

"Ho seguito con particolare attenzione le considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia - ha spiegato il premier - e ho apprezzato il riconoscimento che Mario Draghi ha dato all’azione di Governo in termini di riduzione della spesa e lotta all’evasione fiscale, al fine del contenimento del deficit di bilancio".

Commenti