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Bari, Il sindaco Emiliano accusa gli ex colleghi pm: "Non sono all’altezza"

L'ex magistrato si rimette la toga e "processa" la Procura di Bari chew indaga sui compagni di partito coinvolti nell'inchiesta sugli appalti. Poi la parziale smentita: "Ho stima per tutti"

Bari, Il sindaco Emiliano 
accusa gli ex colleghi pm: 
"Non sono all’altezza"

Bari - Tra la parola di un giornalista e la parola di un politico, quella del giornalista resta ancora più credibile; tra quella un giornalista e quella di un magistrato, poi, stessa cosa. Calcolando che l’attuale sindaco di Bari è un politico e un ex magistrato, dunque, non abbiamo dubbi circa la valenza della sua parola rispetto a quella della collega Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. Crediamo a lei. Fine della stucchevole introduzione.

Certo, ieri era sembrato un po’ strano: sul Corriere si leggeva che l’inchiesta sul Partito democratico di Bari effettivamente «finirà in nulla, al contrario dell’inchiesta che riguarda le escort»: e che bisogno aveva il sindaco barese Michele Emiliano di fare un’uscita del genere? Quale impellente necessità lo aveva poi spinto ad aggiungere, sempre sul Corriere, che sull’argomento avrebbe anche scommesso «mille euro»? E dire che lo descrivevano come un personaggio che di norma non rilasciava interviste né dichiarazioni a rullo: e allora perché aveva aperto i rubinetti e rovesciando sul selciato qualche spettacolare sciocchezza? Non che c’importasse più di tanto delle beghe interne al Pd, né se Michele Emiliano fosse effettivamente amico o nemico di Ignazio Marino e Piero Fassino; oddio: se Emiliano sia realmente «il mandante delle inchieste giudiziarie che coinvolgono il Pd» già ci interessa un po’ di più, e così pure piacerebbe sapere se il sindaco verrà davvero «coinvolto in questa inchiesta a più teste» come il Corriere attribuisce alle malelingue di qualche fonte dalemiana. Senza contare che il sindaco di Bari, poi, avrebbe addirittura detto questo: «I magistrati che si stanno occupando di questa vicenda in genere lavorano per l’antimafia, e quindi non sono abituati a questo tipo di indagini». Capito. Cioè: davvero ha detto una scemenza del genere? Verrebbe da chiedergli, nel caso, se i magistrati siano abituati a fare i sindaci; verrebbe da chiedergli, pure, con quale faccia sia riuscito a fare un’affermazione del genere pur di salvare la faccia al suo partito. Fateci capire: è da più di mezzo secolo che la casta dei magistrati rifiuta ogni genere di specializzazione e segnatamente ogni separazione delle carriere - difendendo così la possibilità di ricoprire ogni ruolo in qualsiasi campo - e ora saltano fuori distinguo del genere? Se anche avesse un senso, il discorso di Emiliano, dovrebbe oltretutto rivolgerlo anche a un’Ilda Boccassini che prendendo un semplice volo aereo passò dai reati di mafia in Sicilia ai reati contro la pubblica amministrazione a Milano; spiegarlo a un Gianfranco Caselli che prima di trasferirsi a Palermo, alla fine del 1992, si era occupato perlopiù di terrorismo; persino uno come Antonio Di Pietro, negli stessi mesi in cui iniziava Mani pulite, presenziava ancora in un fantomatico «Comitato comunale antimafia» già gradito dai suoi amici socialisti. Quanto potremmo proseguire?

Poco: perché ecco che la smentita del politico-magistrato, ieri, giungeva con la puntualità di un esodo estivo. Eccolo lì: «Non ho alcuna censura da muovere alla Dda di Bari in margine alle modalità con le quali sta svolgendo l’indagine sulla sanità pugliese. Anzi, di quell’Ufficio conosco professionalità e prestigio per scienza diretta, avendone fatto parte per otto anni». Bravo. «Ho stima e rispetto di tutti i magistrati che ne fanno parte e delle forze di polizia che ne coadiuvano l’azione», ha detto ancora il sindaco. Bene. «Nel colloquio telefonico con la giornalista avevo escluso la mia volontà di rilasciare un’intervista proprio per evitare ciò che è poi regolarmente avvenuto». Capito. Anzi no: giornalista ha mentito? No, mentito no, però ha usato le sue dichiarazioni «per alimentare il polverone mediatico che sta circondando l’inchiesta barese». Cioè? Le dichiarazioni, alla fine, sono false o sono vere? Non lo dice: «Nel colloquio mi sono limitato a constatare l’evidenza, e cioè che un’indagine in materia di sanità è un’indagine particolarmente complessa che necessita di esperienza e di preparazione specifica, tanto che per tale ragione è ordinariamente di competenza del pool specializzato in reati contro la Pubblica Amministrazione istituito presso la Procura di Bari». Traduzione: erano vere. E che noia. Quanto tempo sprecato. E noi a scrivere.

E voi a leggere.

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