Cultura e Spettacoli

Baricco è alla frutta, anzi allo yogurt

La Scuola Holden e una nota azienda di latticini lanciano un concorso letterario. Presieduto da Giusi Marchetta... Si chiama Blusubianco: partendo da un incipit fisso bisogna scrivere un racconto a tema

Baricco è alla frutta, anzi allo yogurt

Fate l’amore con Baricco. La campagna pubblicitaria dello yogurt Müller diventato famoso con la reclame «Fate l’amore con il sapore» si lancia in un concorso letterario patrocinato dalla scuola Holden. In palio la pubblicazione in una raccolta di racconti intitolata come il concorso: Blusubianco. Per due mesi, dal 21 aprile al 9 giugno, tv, giornali, radio, Internet, Facebook compreso, inviteranno a registrarsi sul sito blusubianco.it e spedire racconti partendo da otto incipit diversi. Un incipit a settimana, sempre il mercoledì e sempre sul genere risveglio alla mattina, eros, lenzuola... La trovata unisce il fermento lattico a quello creativo, il movimentismo letterario a quello intestinale. Basta orizzonti statici, basta intestini pigri. Tutti possiamo essere scrittori grazie allo yogurt. A proposito di pigrizia: sono previsti diversi moduli di lunghezza; da 1800 battute a 10mila; per non scoraggiare le penne più stitiche e non scontentare i prolifici.
Ogni settimana i migliori 40 racconti saranno pubblicati sul sito e si potrà commentare secondo una formula democratica e interattiva. La community casearia e creativa, dal 16 al 20 giugno, dopo la pubblicazione di tutti i testi selezionati, potrà votare i migliori otto autori che verranno invitati alla scuola Holden di Torino il 25 settembre, nell’ambito del Perfect Day/Giorno Perfetto: iniziativa dedicata agli scrittori. A Torino Baricco incoronerà il vincitore assoluto.

Un matrimonio anomalo tra la Müller e la Holden. A fornire gli incipit ed effettuare la selezione, per conto della scuola di scrittura, sarà Giusi Marchetta...

La giovane scrittrice casertana dovrebbe garantire che non si scivoli sul patinato: è impegnata sul fronte disagio giovanile del Sud e pubblica con Terre di mezzo, piccolo editore alternativo con sede a Milano, che tra i canali distributivi ha anche quello della vendita per strada da parte degli extracomunitari. Marchetta ha vinto il Calvino nel 2007, prestigioso premio per inediti, con un romanzo dal titolo Dài un bacio a chi vuoi tu, e insegna a Napoli. Avremo inevitabilmente qualche testo alla Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue? Latticini e letteratura? Chissà se risulterà più densa la raccolta dei racconti pubblicati a fine concorso a spese della Müller.
Blusubianco sarà il primo grande «user generated novel» italiano, espressione che potremmo tradurre con «romanzo creato dal consumatore»: un invito alla scrittura che si sposa con l’invito al consumo, anzi ci fa l’amore. I consumatori/scrittori dovranno fare attenzione a non essere troppo espliciti: non siamo in zona «patatine» di Rocco Siffredi, ma in un’atmosfera più sofisticata, nebbiosa, lattiginosa. Non si cercano nuove Anais Nïn del lactobacillus, ma suggestioni sensoriali per palati meno trasgressivi. Pur tenendo conto dello stile scabro e duro che contraddistingue Giusi Marchetta, che, dopo Dài un bacio a chi vuoi, ha firmato una raccolta di racconti, Napoli ore 11, con temi come la camorra, tutt’altro che dolci. Lei forse scriverebbe un racconto sulle truffe campane nella mozzarella di bufala.

E gli utenti? Per produrre qualcosa in bilico tra eros e yogurt, senza risultare stucchevoli né volgari ci vorrebbe il grande Piero Camporesi: l’autore di I balsami di Venere e Le vie del latte, due libri editi da Garzanti sulla storia delle ricette afrodisiache e sulla cucina nordica a base casearia che appesantì pure il Petrarca. Dal mondo mediterraneo si arriva diritti a quello slavo e settentrionale: è il microbiologo russo Ilja Me’nikov, incuriosito dalla longevità delle popolazioni bulgare, che facevano ne uso, il primo a studiare lo yogurt individuando quello che battezzò come lactobacillus bulgaricus. Poi convinse l’imprenditore Isaac Carasso a sviluppare industrialmente questo alimento: nel 1919 nasce la Danone. Ma qui si sconfina nella concorrenza...

E non si vincono premi.

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