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Il baseball lancia il campionato senza retrocessioni

Per la prima volta in Italia uno sport di squadra applica le formule dello sport americano: il baseball da quest'anno avrà una lega senza retrocessioni. Un sistema a franchigie con otto squadre di prima e seconda divisione collegate tra loro con passaggio continuo di giocatori

Una grande novità nel panorama dello sport italiano: il baseball lancia il primo campionato senza retrocessioni, sul modello dello sport americano, mutuando il sistema delle franchigie. Ovvero otto squadre (le aventi diritto alla ex serie A1) ammesse alla neonata Italian baseball league e collegate a otto formazioni di seconda divisione in due tornei senza retrocessioni in cui i giocatori potranno salire e scendere durante la stagione tra le due formazioni associate tra loro. Sono nate così le prime otto franchigie del baseball italiano con i campioni d'Italia del Bologna legati al Castenaso, il Parma con l'altra squadra cittadina dello Junior, il Rimini con il Riccione, il San Marino con il Macerata, il Godo Ravenna con il Verona, il Grosseto con il Livorno, il Nettuno con il Nettuno Due e il Catania con il Paternò. Sotto queste due divisioni semiprofessionistiche si svilupperanno poi i campionati federali dalla serie A alla serie C che manterranno regolarmente promozioni e retrocessioni.
La grande novità dunque è questa, un esperimento cui stanno già guardando con interesse altri sport, dal rugby al basket, cercando una strada per riformare un sistema che ad alto livello fatica a restare competitivo. Le franchigie, sviluppate sul piano territoriale, spingeranno inoltre i vari club a collaborare con le realtà più vicine, superando spesso le storiche rivalità di campanile. A Parma ad esempio, si sta già lavorando su una franchigia allargata a sei-sette club di cui fanno parte anche società iscritte ai campionati federali che però produrranno giocatori per la squadra della lega maggiore e ne ricaveranno benefici in termini tecnici ed economici.
Si allarga leggermente, dunque, il panorama geografico della prima serie con il ritorno della Sicilia, ma anche quest'anno la maggior parte delle squadre rimarrà purtroppo concentrata sulla via Emilia (cinque tra Parma e Rimini con le "deviazioni" a Ravenna e San Marino), anche se il sietma delle franchigie potrebbe portare a giocare qualche partita sui campi delle società di seconda divisione, che vorrebbe dire coinvolgere ad esempio una città importante come Verona. Mentre il Catania ha annunciato che giocherà le partite casalinghe a Palermo.
Resta evidente però che l'esperimento della Italian baseball league potrà avere però una sua portata significativa solo quando servirà ad allargare l'orizzonte della prima serie, tenendo conto che l'obbiettivo federale è quello di poter inserire nelle prossime stagioni altre franchigie, soprattutto per riportare il baseball di vertice in piazze importanti come Roma, Milano o Torino. E la federazione certamente lavorerà in questa direzione per non rendere fine a se stessa la rivoluzione messa in atto quest'anno.
Nel frattempo il presidente Fraccari, che oggi ha presentato il nuovo campionato con il presidente del Coni Gianni Petrucci (ex giocatore di baseball nelle giovanili della Lazio), ha annunciato per l'ennesima volta la costruzione del nuovo stadio di Roma con il contributo delle Major league che vorrebbero approdare in Europa con qualche partita di precampionato. Un progetto che però sta diventando un tormentone senza fine. E, per ora, senza nessun passo concreto.

Speriamo che il campionato a franchigie abbia una partenza migliore.

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