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"Basta tabù, dite la verità sulla danza classica"

L'ombra nera dell'anoressia circola anche nel dietro le quinte della danza classica

"Basta tabù, dite la verità sulla danza classica"

L'ombra nera dell'anoressia circola anche nel dietro le quinte della danza classica. Assieme a mille tabù. Tanto che, quando la ballerina Mariafrancesca Garritano (nella foto) nel 2011 ne parlò apertamente, fu sollevato un polverone. E lei venne licenziata dalla Scala (ma poi reintegrata l'anno scorso).

La sua denuncia fu molto forte.

«In realtà fu il giornalista del domenicale del The Guardian a parlarmi di una statistica medica che dimostrava come una danzatrice su 5 si ammalasse di disturbi alimentari. Io ho solo confermato che successe anche a me e a diverse ballerine che ho conosciuto. Poi ho avuto modo di leggere vari studi scientifici e tutti dimostrano quanto queste percentuali siano alte».

Cosa fare contro il tabù dell'anoressia?

«Io collaboro con un corso di danza a Milano, di cui è direttore artistico il primo ballerino della Scala, Michele Villanova. Abbiamo effettuato il primo studio in Italia sulla nutrizione dei danzatori classici e avviato il primo team di psicologi che incontrano i ragazzi».

Conosci i blog pro anoressia on line? Ti è mai capitato di frequentarne uno?

«Me li segnalarono anni fa e rimasi sconvolta da quello che lessi, ma non ne ho mai frequentato uno. Speravo potessero oscurarli definitivamente».

Cosa consigli alle ragazzine che rischiano di rovinarsi la vita?

«Forse è meglio dare il buon esempio e, spesso, neanche quello basta. La vita è fatta di alti e bassi, lavorare su se stessi per accettarlo è l'unica cosa che dico alle ragazze che mi confidano le loro storie».

Tu come ne sei uscita?

«Non ero consapevole di avere un problema. Nel mondo della danza molte cose vengono ritenute normali. Fanno parte del mestiere dicono alcuni. È stato il mio corpo a cedere perché mi ammalavo spesso, avevo problemi di debolezza alle caviglie, tendiniti acute che mi impedivano di ballare. In pochissimi mesi ho avuto un dimagrimento tale da entrare in amenorrea per quasi due anni. Questo non è normale.

Solo scrivendo il mio primo libro ho potuto comprendere che, come tante altre, avevo toccato con mano l'anoressia nervosa».

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