La battaglia persa dell'orco seppiato. E quella vinta da padre

Un artigiano eccezionale, quasi un bimbo prodigio, e un gran viaggiatore e commerciante: ecco i due pilastri della Vacheron Constantin, la più antica manifattura di orologi che non abbia mai interrotto la propria attività e che tra qualche giorno festeggerà i 258 anni. Venne fondata il 17 settembre 1755 a Ginevra da Jean-Marc Vacheron, allora ventiquattrenne ma già maestro orologiaio avendo «bruciato» le tappe e superato i 7/8 anni di corso necessari per ottenere il diploma. Tra alti e bassi dovuti a crisi economiche e politiche, la marca Vacheron cominciò a essere rinomata per la bontà dei suoi prodotti in diverse parti d'Europa, ma il salto di qualità avvenne nel 1819, quando il nipote del fondatore prese come socio François Constantin e la ragione sociale dell'azienda divenne Vacheron & Constantin. François era un instancabile viaggiatore: armato di spada e pistola e a bordo del suo calesse affrontò per anni, con sempre appresso la preziosa valigia del campionario, le strade, i briganti e i doganieri di mezza Europa, sviluppando, soprattutto in Italia e in Francia, la notorietà dell'azienda. Ma c'è un altro uomo alla base del successo: Georges-Auguste Leschot, un ingegnere entrato in azienda nel 1839 che progettò gli utensili per realizzare in serie e con grande precisione i vari componenti dell'orologio che fino ad allora erano tutti fatti a mano e difficilmente intercambiabili.
Queste le prime, fondamentali, tappe della Casa, simboleggiata dalla Croce di Malta, che è diventata famosa per la ricercatezza e precisione dei suoi orologi e che negli anni ha sviluppato modelli, da tasca e da polso, di ogni tipo: da quelli complicati, come i calendari perpetui o con la suoneria, a quelli esteticamente raffinati, con smalti, miniature e incisioni; da quelli militari e tecnici, come gli orologi forniti al Genio dell'esercito statunitense o all'Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, a quelli eleganti, come gli extrapiatti da uomo e gli orologi-gioiello da donna. Non c'è, in poche parole, strada di ricercatezza tecnica o estetica che non sia stata percorsa e sempre ai massimi livelli.
E il rispetto della tradizione, la passione, la creatività, l'eccellenza sono ancora i punti fermi che distinguono la Vacheron Constantin, che dal 1966 è entrata a far parte del Gruppo Richemont ed è oggi presente sui mercati di 80 Paesi. Circa 850 le persone impiegate, gran parte delle quali nei tre siti Svizzera: la sede storica, a Quai de l'Ile, a Ginevra, con la boutique e il museo; la manifattura di Plan-les-Ouates, nei dintorni della città, dove si costruiscono e assemblano gli orologi e gli ateliers nella Vallée de Joux, dove si decorano le varie parti. E l'eccellenza della produzione è anche testimoniata dal Punzone di Ginevra, un marchio statale ufficiale, attestante la qualità della costruzione e dei materiali del movimento, che viene apposto su ogni orologio che esce dalla manifattura.

Una saga secolare quella della Vacheron Constantin, la più antica tra le regine dell'orologeria svizzera e che martedì prossimo compirà 258 anni.

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